Milano, 22 set. (LaPresse) – È una “opzione sul tavolo” quella di creare un fondo speciale per acquistare i nuovi farmaci contro l’epatite C. Lo ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a margine del vertice informale dei ministri della Salute europei. Si tratta pero di una soluzione da valutare “con il ministero dell’Economia, perché parliamo di un piano che deve riuscire ad essere sostenibile per l’Italia e per l’Europa e andrà discusso anche con i ministri dell’Economia dell’Unione europea”.

L’Italia è al lavoro per garantire l’accesso alle cure, molto costose, a tutti i pazienti, assicura il ministro che questa mattina ha incontrato una delegazione di malati europei che si sono riuniti davanti al MiCo a Milano per chiedere di essere curati con i nuovi super farmaci.

“Le associazioni – ha detto il ministro al termine dell’incontro con i malati – giustamente premono per avere i farmaci innovativi anti-epatite C. Stiamo parlando di 5 milioni di cittadini europei, molti dei quali in Italia”.

Per Lorenzin “c’è una grande scoperta scientifica, una gamma di farmaci che permettono di guarire in 4 settimane una malattia per la quale ad oggi si muore. Il prezzo che però l’industria sta continuando a proporre è insostenibile. Bisogna che di questo ce ne facciamo una ragione e sarà un tema affrontato anche nel semestre europeo” a guida italiana. “Nessuno dice che le aziende non debbano avere un ricavo dall’investimento fatto – ha precisato – ma questo è stato già ampiamente raggiunto. Ci sono persone che devono essere ancora curate, abbiamo una pressione fortissima e giusta dai malati e quindi bisogna trovare una via per remunerare gli investimenti, ma nello stesso tempo un sistema sanitario come il nostro deve poter garantire l’accesso a queste cure e anche in tempo breve”.

In questo momento “in Italia stiamo dando cure compassionevoli, le persone più gravi sono in trattamento. Ovviamente le persone gravi sono moltissime”. “Dobbiamo quindi riuscire a fare una trattativa – ha concluso – ma questa è ferma in tutta Europa. Noi chiediamo che ci sia un prezzo più ragionevole che tenga conto anche del fatto che l’Europa si impegna a eradicare una malattia. Parliamo comunque di introiti di miliardi e miliardi di euro”.

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