Roma, 19 ago. (laPresse) – “Sono assolutamente contrario al prelievo indiscriminato sulle pensioni per cifre non meglio precisate, per il solo fatto che sono state definite con il sistema retributivo. C’è il rischio che così si vadano a colpire le pensioni medie”. Lo afferma Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera, in una intervista a Repubblica in merito ai prelievi annunciati dal ministro Giulio Poletti.
Il limite oltre il quale non si può andare, spiega il deputato del Partito democratico “potrebbe essere quella individuata dal governo Letta: 90.000 euro lordi. Superata tale soglia si può intervenire con un prelievo sulla parte eccedente, a condizione che le risorse risparmiate vadano o a migliorare le pensioni più basse o a risolvere il problema dei cosiddetti esodati”.
E sull’abolizione dell’articolo 18, Damiano ribadisce: “Non verrà toccato. La battaglia estiva del Ncd si è risolta in un pugno di mosche: sia Renzi che Poletti hanno detto che non è questo l’argomento fondamentale. Anche perché si tratta di un falso problema: le aziende non chiedono di ridurre le tutele dei lavoratori, ma di abbassare il costo del lavoro”.
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