Roma, 30 lug. (LaPresse) – Il presidente del Senato Pietro Grasso ha sospeso la seduta dell’aula sulle riforme costituzionali, convocando per le 10.30 la Giunta per il regolamento dove verranno affrontate le questioni sollevate, fra gli altri, dai parlamentari del Pd circa l’uso del cosiddetto meccanismo del ‘canguro’ nell’esame degli emendamenti al testo della riforma. L’Aula del Senato riprenderà i lavori alle 15 a causa del prolungamento della riunione della giunta per il regolamento.
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Ieri il presidente del Senato Pietro Grasso ha applicato la cosidetta regola del “canguro” dopo la bocciatura di un emendamento di Sel alla riforma del Senato. Sono così decaduti circa 1400 emendamenti. Il meccanismo del “canguro” è scattato dopo la bocciatura da parte dell’aula dell’emendamento 1.35 presentato da Sel sulla riduzione del numero dei parlamentari. Lo stesso sistema è stato applicato anche per la bocciatura dell’emendamento 1.88 sul Senato elettivo.

Sulla decisione presa da Grasso di applicare questo meccanismo è intervenuto il senatore ‘dissidente’ del Pd, Massimo Mucchetti, chiedendo spiegazioni sul “rapporto con la tradizione alta del parlamentarismo italiano e in particolare con la natura del meccanismo del ‘canguro’ con l’eccezione delle leggi costituzionali. Io non ho pregiudizi, si può anche innovare, ma un’innovazione così merita un supplemento di spiegazioni perchè forse in questo modo il clima di quest’aula potrà migliorare”.

Renzi, ieri dopo le posizioni di Sel, ha scritto su Facebook: “Stiamo facendo le riforme perché la politica e i politici devono cambiare. E le sceneggiate di oggi dimostrano che alcuni senatori perdono tempo per paura di perdere la poltrona”. Poi ha aggiunto che “gli italiani ci hanno chiesto di cambiare un sistema politico che non funziona più. Noi manteniamo la promessa, senza paura e senza mollare”. “Noi andiamo avanti – ha concluso Renzi – e alla fine saranno i cittadini con il referendum a giudicare chi avrà ragione e chi torto. La nostra determinazione è più forte dei loro giochetti. Andiamo avanti pronti a discutere con tutti ma non ci faremo mai ricattare da nessuno”.

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