Dalla nostra inviata Nadia Pietrafitta

Pechino (Cina), 12 giu. (LaPresse) – La tensione dipinta sul volto nel corso della cerimonia solenne davanti al mausoleo di Ho Chi Minh, quando è appena atterrata ad Hanoi, scomparirà presto. Dopo giorni di viaggio e di incontri diplomatici, a Pechino, si farà portavoce delle istanze di un imprenditore italiano: “Lo dirò io a Matteo”. “Matteo” è il presidente del Consiglio e, al suo fianco, Agnese è alla ‘prima uscita’ da first lady per una missione internazionale. L’esordio, in realtà, non è dei più semplici. In abito bianco partecipa in silenzio al rito, facendo attenzione a rispettare passo dopo passo il protocollo del cerimoniale vietnamita, mentre Renzi depone una corona di fiori e riceve gli onori militari. La prima giornata in Oriente, poi, scorre via tranquilla: il premier è impegnato ad incontrare le maggiori cariche istituzionali del Vietnam e Agnese rimane in compagnia della moglie dell’ambasciatore italiano Lorenzo Angeloni, girando un po’ per la città nonostante le temperature proibitive. Partecipa insieme al marito, invece, alla cena offerta dal primo ministro. Per la serata la first lady sceglie una mise rosa, con tacchi alti, e si gode l’atmosfera: menù rigorosamente vietnamita ma colonna sonora in omaggio all’Italia con tanto di ‘O sole mio’.

Il giorno dopo Agnese accompagna la delegazione italiana anche nella visita degli stabilimenti, poco fuori Hanoi, di Ariston e Piaggio ascoltando interessata la storia del ‘Made in Italy’ che si fa strada in Oriente. Quando il premier vola in Cina e fa tappa a Shanghai, la first lady ne approfitta per visitare quello che nel 2010 fu il padiglione Italia di Expo e adesso ospita uno spazio espositivo Ferrari. A Pechino l’emozione più grande è per la visita privata, con una guida d’eccezione offerta dal Governo cinese, alla Città proibita. Il premier e Agnese restano “incantati dalla bellezza” offerta dalla storia millenaria cinese e mentre Renzi ne approfitta per fare subito un po’ di conti rimanendo “sorpreso” dai 15 milioni di visitatori l’anno (in Italia il museo con il più alto numero di visitatori è la galleria degli Uffizi a Firenze – racconta, ammettendo che San Pietro e la Cappella Sistina vengono considerati appartenenti alla Città del Vaticano – che di visitatori ne fa meno di 2 milioni), Agnese – amano adesso raccontare agli italiani in visita le guide cinesi – si dilunga ad osservare le calligrafie dell’artista Tiehan Leng famose in tutto il mondo e compra ben 10 chili di the dove un tempo l’acquistava l’imperatore.

La first lady non partecipa ai numerosissimi appuntamenti istituzionali che attendono Renzi nel palazzo dell’Assemblea generale del popolo, con vista su piazza Tienanmen, ma è il presidente del Consiglio a raccontare un aneddoto su di lei al premier cinese Li Keqiang quando, per un attimo, perde di vista il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, che fa parte della delegazione. “Ho perso un ministro, questa mattina avevo perso mia moglie – scherza – È più facile sostituire un ministro che sostituire una moglie”. La cena istituzionale conclude la giornata. Agnese è in verde, i tacchi altissimi la rendono più alta del premier. In serata, quando la delegazione italiana rientra in albergo e in programma c’è ancora una tappa in Kazakistan i più stretti collaboratori di Renzi sono già al lavoro, insieme a lui, per preparare l’agenda dei prossimi giorni. Domani il Cdm, sabato l’assemblea del Pd. “A mezzanotte gioca l’Italia”, ricorda qualcuno. “Devo organizzare qualcosa con i bambini per vederla”, è il pensiero del premier. “A casa”, interviene la first lady. “Già – scherza lui – così loro la guardano e io crollo sul divano”.

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