Roma, 8 mag. (LaPresse) – “Non sto formando alcun governo con Silvio Berlusconi. Non sto facendo accordi segreti con Silvio Berlusconi.

Voglio fare un accordo con lui, perché non si possono scrivere le regole del gioco da soli. Vanno scritte insieme”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un’intervista al ‘Time’. “Silvio Berlusconi è il leader del maggiore partito di opposizione. In molti altri paesi – aggiunge – sarebbe illogico e innaturale per un leader di partito avere quei guai con la giustizia. Ma in Italia, lo stato delle cose è che Berlusconi rappresenta ancora una fetta importante della popolazione”

ITALIA NON è PAESE NORMALE – “L’Italia non sarà mai un Paese normale. Perché l’Italia è l’Italia. Altrimenti non avremmo Roma. Non avremmo Firenze. Non avremmo quella meraviglia che è Venezia”, ha spiegato Renzi. “E’ nel dna degli italiani un po’ di pazzia – aggiunge – che nella stragrande maggioranza dei casi è positiva. E’ genio, talento. Sono i capolavori artistici, il cibo, la moda, tutto ciò che ha reso grande l’Italia nel mondo”.

CON LETTA PAESE BLOCCATO – “Ho fatto questa scelta perché il Paese era fermo. Bloccato. Il governo non andava avanti”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi torna sulla successione di Enrico Letta a Palazzo Chigi. “Letta era stato scelto con una manovra parlamentare, esattamente come me – aggiunge – Non aveva neppure la responsabilità di guidare il suo partito. Io, almeno, sono stato eletto alla guida del più grande partito italiano. Non basta, ma è qualcosa. Quanto al possibile costo politico della vicenda, “non vedo costi politici. Vedo costi personali – ribatte Renzi – Mi piace essere nelle piazze. Io amo la campagna elettorale.

Mi piace il contatto con la gente. Ma c’era la necessità di un segnale di cambiamento. Avrei voluto arrivare qui dopo le elezioni”.

GENTE STA CON NOI – “In qualche settimana, vedremo se” la proposta del Governo sulle riforme “andrà avanti o no. Ma io sono pronto a mettere per iscritto che andrà avanti perché stiamo realmente per cambiare”, ha spiegato infine Renzi. “La gente sta dalla nostra parte. Non è immaginabile che finisca tutto in fumo”. Qual è la ‘deadline’? “Il termine che indico per il primo voto – è la risposta alla domanda posta il 24 aprile scorso – è di cinque o sei settimane”.

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