Roma, 2 mag. (LaPresse) – “Io non credo, poi deciderà naturalmente lei. È molto capace, ha una grande esperienza aziendale e tutto sommato credo che sarebbe una buona soluzione. Io l’ho sempre sconsigliata dal farlo, non è assolutamente una cosa matura, ma soprattutto ricordo che i leader li scelgono gli elettori, non i padri”. Così Silvio Berlusconi, in un’intervista ‘Virus’ in onda stasera su Rai2, risponde alla domanda del conduttore Nicola Porro che gli chiede se è preoccupato che sua figlia debba lasciare la Mondadori per entrare in politica.

Per Berlusconi l’intervista di Marina al ‘Corriere della Sera’ è stata “inappuntabile”. “Per mia figlia, come padre, vorrei che lei non entrasse in questo mondo terribile che si chiama politica – aggiunge il presidente di Fi -. Siamo stati allevati in casa mia, avendo la responsabilità di decidere loro quello che sembra giusto di fare, quindi mia figlia libera di assumere le decisioni che vuole e di seguirla, io le consiglierei di non entrare in un mondo che così com’è oggi è un mondo detestabile”.

Berlusconi si scaglia poi contro i suoi avversari politici, Beppe Grillo e il premier Matteo Renzi. Il leader del M5S “è quello che è, un attore comico che recita a soggetto, ma purtroppo l’uomo è un uomo cattivo, così dicono tutti coloro che l’hanno conosciuto da vicino, e probabilmente ripercorrerebbe gli stessi itinerari tragici delle persone che prima ho ricordato”. L’aspetto pericoloso di Grillo, secondo il Cavaliere, sta nella somiglianza con personaggi storici che “all’inizio si scagliano contro tutto e propongono un generico bene, una generica Gerusalemme in terra, quando poi prendono il potere distruggono tutti quelli che ci stavano prima e poi producono soltanto laghi di sangue”. Fra loro, Berlusconi cita Robespierre, Marx, Lenin, Stalin e addirittura Hitler che “usava l’identico linguaggio che sta usando adesso Grillo, gli stessi sermonià Hitler è andato al potere in modo assolutamente democratico, Grillo l’altro giorno ha dichiarato che se dovesse avere il miglior risultato in queste elezioni andrebbe a chiedere il governo del paese. Povera Italia. Uno può chiedere tutto, solo che sarebbe una tragedia per noi. Nessuna esperienza, nessuna capacità organizzativa. Lui è rimasto un comico che ripete il copione che si è scritto, migliorando l’espressione a ogni spettacolo”.

E sul presidente del Consiglio: “Renzi è un uomo innamorato della politica che da sempre ha voluto fare politica. Lui una volta arrivato a conquistare una maturità espressiva e una capacità di contatto che ha ritenuto giusta, ha pensato a qual era la sua possibilità, e allora guardando da questa parte c’era già il leader Berlusconi che occupava la posizione, e guardando dall’altra parte c’erano dei leader che non erano l’ideale e non erano sentiti come leader al 100 per cento dalla sinistra, e quindi per convenienza ha scelto la sinistra profittando di una macchina di partito già organizzata”. Renzi “è stato risucchiato dalla sinistra ed è dovuto diventare, contro la sua volontà, un tassatore. Le prime cose che ha fatto, oltre alle tante che ha promesso, sono state aumentare di molto la tassa sulla casa, casa che per noi liberali è sacra perché è il pilastro sul quale ciascuno ha il diritto di costruire la sicurezza del suo futuro e della sua famiglia, e aumentare le percentuali dell’imposta sugli interessi dei conti correnti dal 20 al 26 per cento”. “Anche gli 80 euro che ha dato – ha aggiunto – li ha dati con una mano, la sinistra, ma dall’altra parte li ha presi da 31 milioni di artigiani, lavoratori autonomi, soprattutto pensionati, col risultato che chi riceverà gli 80 euro quando dovrà pagare le imposte sulla casa o sugli interessi dei risparmi che ha in banca, perderà quattordicesima e tredicesima”.

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