Milano, 23 apr. (LaPresse) – Doppiopetto blu e cravatta. Impeccabile e con una voce molto bassa. Silvio Berlusconi ha vissuto i 96 minuti che hanno ufficializzato il suo trapasso da cittadino libero a persona affidata ai servizi sociali con modi garbati e toni moderati. Ora la condanna è effettiva, dopo che lo stesso Berlusconi ha firmato “tutte le disposizioni” presso la sede dell’Uepe (Ufficio d’esecuzione penale esterna) al primo piano di piazza Venino 1, a pochi passi dal carcere di San Vittore a Milano. Da questa sera dunque Berlusconi dovrà rientrare a casa prima delle 23, potrà recarsi lontano da Milano ma restando in Italia, solo tra il martedì mattina e il giovedì sera. Per il resto del tempo dovrà rimanere a Milano, mentre per 4 ore ogni settimana darà aiuto presso la ‘Sacra Famiglia’ di Cesano Boscone.

La prima uscita presso la struttura nella periferia ovest di Milano avverrà, come ha spiegato lo stesso Berlusconi al termine dell’appuntamento all’Uepe, la prossima settimana. Berlusconi dovrà andarci per un anno, una volta a settimana. La pena potrebbe essere ridotta di 45 giorni, se dopo sei mesi dal tribunale vedessero risultati positivi. Il leader di Forza Italia oggi, stando a quanto si apprende, ha prima incontrato l’assistente sociale, con la quale avrà dei colloqui periodici. Con lei ha anche definito, si può supporre, i termini esatti della sua agibilità politica. Il colloquio dovrebbe essere durato circa un’ora, dopo di che ha incontrato la direttrice dell’Uepe, Severina Panarello. Con quest’ultima è stato informato delle prescrizioni contenute nella sentenza, e dei rischi in cui incorrerebbe qualora le violasse.

Ad accompagnare anche oggi Berlusconi, c’era Niccolò Ghedini, che l’ha aiutato a fendere la folla di cameramen e fotografi che dalle prime ore del pomeriggio si è radunata nella piazzetta sede dell’Uepe. All’uscita di Silvio Berlusconi dall’Uepe di Milano, alcuni dei presenti hanno applaudito l’ex premier, e lui ha risposto con un saluto con la mano. “Andrò a Cesano Boscone la prossima settimana” ha spiegato, e scherzando con i giornalisti che lo assediavano ha aggiunto: “Sono stato assegnato ai servizi sociali, non ad essere imprigionato da fotografi e reporter”.

A coloro che gli chiedevano se i servizi sociali saranno un problema per campagna elettorale, ha risposto: “Speriamo di no, spero di no, spero di no”. Poi è salito sulla sua Audi nera W12 verso la sua abitazione, dove dovrà essere alle 23 di questa sera, quando le limitazioni decise dal tribunale diverranno reali.

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