Milano, 15 apr. (LaPresse) – Dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale per il caso Mediaset (di cui 3 coperti da indulto), per i giudici del tribunale di Sorveglianza ci sono indizi che indicano come Silvio Berlusconi stia cambiando, a partire dal fatto che abbia pagato le spese processuali e il risarcimento danni all’Erario e che si sia messo a disposizione dell’Uepe per farsi assegnare un’attività socialmente utile. “Tali elementi – scrivono i giudici in un passaggio dell’ordinanza depositata questa mattina – dimostrano la scemata percolosità sociale di Berlusconi e sono indici del recupero dei valori morali perseguiti dall’ordinamento”.

All’inizio dell’ordinanza, i giudici del Tribunale di Sorveglianza sottolineano che chi “viene affidato in prova al servizio sociale è ancora una persona socialmente pericolosa, altrimenti non potrebbe essere eseguita una pena nei confronti di una persona che si fosse già del tutto rieducata”. Il collegio presieduto da Pasquale Nobile de Santis, però, ritiene che “la misura alternativa può svolgere una funzione rieducativa e di recupero sociale della persona anche qualora questa sia perfettamente inserita socialmente e laddove anzi il condannato sia stato capace di influenzare l’ambiente in direzione incompatibile con le regole del diritto e dell’ordinato vivere civile” come nel caso di Berlusconi. “Anche in questo caso – precisano i giudici – il recupero può essere perseguito”. Per il collegio giudicante, infatti, come viene spiegato nel passaggio finale del provvedimento “l’affidamento in prova” può “sostenere e aiutare il soggetto a portare a maturazione quel processo di revisione critica di emenda oggi in fieri”.

“Le recenti esternazioni pubbliche” di Silvio Berlusconi “nei confronti dei magistrati, offensive, che manifestano spregio dell’ordine giudiziario” e degli stessi giudici del Tribunale di Sorvegianza di Milano, si legge inoltre, “potrebbero inficiare questi indici di resipiscenza (cioè di ravvedimento, ndr.) a cui si è accennato, se reiterati in epoche successive a questo provvedimento”. Per i giudici insomma, che con queste parole invitano quindi Berlusconi a stoppare i suoi attacchi nei confronti della magistratura, “bisogna tenere conto dei comportamenti nell’esecuzione della pena che dovranno mantenersi nelle regole della civile convivenza, del decoro e del rispetto delle istituzioni”, regole che dovranno essere ripettate “tenendo conto della condizione sociale, economica e culturalmente privilegata a cui il condannato appartiene”.

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