Roma, 22 feb. (LaPresse) – “Abbiamo trovato intesa su riforme. La riforma elettorale non è la più immediata, prima abolizione del Senato”. Roberto Formigoni (Ncd) spariglia le carte e annuncia che, a differenza degli accordi tra Renzi e Berlusconi, la legge elettorale non sarebbe al primo posto, ma al secondo, dopo l’approvazione della riforma del Senato. L’Italicum può aspettare, insomma, ma non è dello stesso parere l’esponente di Forza Italia, Laura Comi, che a Omnibus su La7 ribatte: “Gli accordi presi con Berlusconi sono da mantenere, su questi innanzi tutto la legge elettorale. Anche la riforma del lavoro e del fisco sono urgenti”.
IUS SOLI – Formigoni si esprime poi su altri temi caldi per il Nuovo CentroDestra, alleato di governo dell’esecutivo a firma Renzi. “Renzi esclude da questa maggioranza lo ius soli – assicura il senatore Formigoni -. Di ius soli non se ne parla perchè noi siamo contrarissimi. Mentre stiamo ragionando sullo ius cultura”. E aggiunge, sibillino: “In questa o nella prossima legislatura”. Come dire: “Nulla è scontato”.
PATRIMONIALE – E anche sulla tassa più invisa alla borghesia, Formigoni prende la parola. “Non ci sarà nessuna patrimoniale – dice – Renzi lo ha escluso. Il nuovo ministro dell’Economia Padoan ha la nostra stima. Ci sentiamo garantiti. Il governo è un mix di persone nuove, di imprenditoria e di attenzione al terzo settore con Poletti: crediamo che possa esprimere svolta di cui Paese ha bisogno”.
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