Roma, 20 feb. (LaPresse) – Angelino Alfano frena sul Ministero dell’Economia e mette bene le cose in chiaro: “Abbiamo detto il no alla patrimoniale. Noi non vogliamo alla giustizia un giustizialista e non vogliamo all’economia qualcuno che sia particolarmente affezionato alle tasse. Qualcuno che ritenga che l’incremento fiscale sia una politica di sviluppo. La vera priorità in questo momento è la diminuzione delle tasse”, ha spiegato al termine della riunione dei gruppi di Nuovo centrodestra. “Il Nuovo centrodestra non partecipa al totoministri – ha voluto specificare il leader di Ncd – il destino di ciascuno è molto relativo rispetto a quello dell’Italia”.

“Abbiamo già detto ieri l’altro al presidente incaricato quali sono le nostre priorità. Attendiamo di sapere se possono far parte da protagoniste del programma di governo”. “Oggi – sottolinea Alfano – penso sia un giorno importante per capire dalla parte di Renzi e dalla parte del Partito Democratico se le nostre proposte programmatiche possano giocare da protagoniste”.

“Per realizzare la riforma costituzionale e rendere credibile l’abolizione del Senato – ha concluso Alfano – sarà indispensabile approvare una norma che attribuisce alla legge elettorale una sua immediata applicabilità, appena compiuto il cammino delle riforme. Altrimenti finirà che approviamo la legge elettorale per andare al voto e che facciamo finta di fare le riforme”.

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