Roma, 19 feb. (LaPresse) – “Per il Pd un modo peggiore di questo non poteva esserci. Giudico male come è stata gestita questa fase di alternanza tra Letta e Renzi ma era necessario farlo e mi auguro che Renzi faccia cose buone”. E’ quanto afferma, a LaPresse, Cesare Romiti. L’ex presidente e amministratore delegato di Fiat commenta le quello che è successo durante la direzione del Pd che ha sfiduciato Letta, portando il segretario a Palazzo Chigi. “E’ stato un inizio fuori dalle regole, anche se le regole ormai contano poco, e fuori da ogni prassi. Ma me lo aspettavo da tanto”. Romiti, infatti, già da dicembre aveva espresso ai suoi collaboratori la convinzione che Renzi fosse pronto a sostituire l’ormai ex premier a Palazzo Chigi.

“Il merito maggiore di Matteo Renzi è quello di aver scosso lo stagno in cui era l’Italia. Però, pensa che la mancanza di competenza si possa superare con l’entusiasmo e invece a volte serve proprio. Comunque speriamo faccia bene”, ha aggiunto Romiti.

Su chi debba essere il nuovo ministro dell’Economia, il dirigente ha le idee chiare. “Vedrei bene Pellegrino Capaldo. E’ capace, competente e conosciuto in Europa. Questo è un ministero difficile, un politico che non abbia competenza sulla materia può fare guai. Non so se alla fine la spunterà uno dei nomi che sono usciti sui giornali – spiega – o se sono solo indiscrezioni stampa non fondate”. L’ex ad Fiat si riferisce all’economista e banchiere Pellegrino Capaldo, 75 anni, professore a La Sapienza e tra le personalità che avevano lanciato l’appello per un per un nuovo Trattato europeo che riformi l’architettura istituzionale dell’Unione. In passato Capaldo era esponente della Democrazia Cristiana e appoggiò nel 1998 la nascita dell’Unione Democratica per la Repubblica (UDR) creata da Francesco Cossiga.

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