Roma, 6 feb. (LaPresse) – “Nessun pregiudizio nei confronti degli imputati, nessuna volontà persecutoria”. Così Pietro Grasso ha risposto in Senato della decisione di costituirsi parte civile nel processo sulla compravendita dei senatori imputata a Silvio Berlusconi. “La mia scelta aprioristica – ha aggiunto – avrebbe impedito al tribunale di verificare se il Senato è titolare di diritti che si dicono lesi. Questo il motivo per cui ho deciso di castrare possibilità che dignità del Senato sia lesa”. E alle accuse di aver compiuto un atto mai fatto in precedenza da un presidente del Senato, Grasso ha risposto: “Non è mai successo prima perchè non c’è mai stato un processo simile, con le date delle sedute in cui sono successi i fatti”.

I senatori di Forza Italia, per tutta risposta, dopo aver interrotto il discorso del presidente del Senato con fischi e urla, hanno abbandonato l’Aula. Grasso ha quindi concluso il suo intervento con queste parole: “Spero che superato questo momento si possa riprendere il nostro lavoro essendo considerato super partes, non intendevo umiliare nessuno. Vi assicuro che continuerò a essere super partes”.

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