Roma, 27 gen. (laPresse) – Claudio Scajola è stato assolto nell’inchiesta che lo ha visto coinvolto sulla sua casa di fronte al Colosseo. Per il giudice il fatto non costituisce reato. L’ex ministro era accusato di finanziamento illecito. Il pm aveva chiesto per lui tre anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dal giudice del tribunale di Roma Eleonora Santolini. Diego Anemone, invece, è stato prosciolto “per intervenuta prescrizione del reato”. L’imprenditore era accusato di finanziamento illecito.
“Io ho sempre detto la verità. Questo processo non doveva neanche cominciare perché era tutto prescritto. La decisione del giudice di assolvermi assume ancora maggior valore”, ha commentato Scajola parlando al telefono con Silvio Berlusconi, sentito immediatamente dopo la lettura della sentenza. “Mi sono dimesso da ministro perchè mi sono reso conto che qualsiasi cosa dicessi per difendermi non risultava credibile anche se era la verità. Ho passato tre anni e 9 mesi di sofferenza che nessuno mi restituirà più”, ha poi detto l’ex ministro in tribunale. “Ho preferito fermarmi – ha concluso Scajola- e aspettare perché mi attaccavano da tutte le parti. Ho però sempre rispettato la magistratura ma, come ho scritto questa mattina in un messaggio a mia moglie, la verità prima o poi viene sempre fuori”.
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