Roma, 23 gen. (LaPresse) – “Si è perso fin troppo tempo per fare la legge elettorale, deve essere fatta al più presto possibile. Questa accelerazione è utile: deve essere fatta prima delle europee”. Così il premier Enrico Letta a ‘Otto e mezzo’. “Se lei pensa che io per durare un giorno di più mi metto di traverso al fare una legge elettorale sbaglia”, risponde poi a Lilli Gruber. Quindi per il presidente del Consiglio “l’iniziativa di Renzi su legge elettorale e bicameralismo è assolutamente positiva. Se va avanti, e io la sostengo e dobbiamo tutti sostenerla” ma “penso che in Parlamento se c’è un accordo largo alcuni aspetti si possono modificare, bisogna che i cittadini si sentano più partecipi nella scelta dei parlamentari. Anche se è giusto che la legge elettorale sia fatta non solo dalla maggioranza di governo”. Sul rapporto con il segretario del Pd, Letta spiega: “Ognuno c’ha il suo carattere e, come gli italiani hanno capito, noi siamo molto diversi. Lui ha una grande forza nell’interpretare il suo ruolo ed io penso possa essere indirizzata in positivo, il Paese non ha bisogno di diatribe”. Alla giornalista che gli chiede come mai non ha replicato alle “bordate” di Renzi risponde: “Non ho sempre taciuto. E’ che io valuto, agisco faccio ciò che è necesario nel mio ruolo. Penso che ognuno deve fare bene il suo ruolo, io cerco di intepretare il mio ruolo al meglio in un momento in cui gli italiani sono di fronte a una crisi profondissima”.
Sul rimpasto di governo, Letta non nega la possibilità che in futuro si faccia ma al momento “il governo ha una squadra che io difendo. A partire da Saccomanni che soprattuto da destra è il più attaccato. Vorrei anche io che ci fossero più risultati ma la strada imboccata è quella giusta e c’è stata inversione di tendenza”. E a chi dice che il governo in questi mesi ha collezionato solo fallimenti risponde con deteminazione. “Quando abbiamo iniziato – spiega – l’Italia era pesantemente in crisi. Ora si iniziano a vedere i risultati. Sono stati dei mesi durissimi dal punto di vista dell’instabilità politica. Quando c’è stata la sentenza Berlusconi il governo è stato messo di fronte alla possibilità di cadere giorno dopo giorno perchè non davamo seguito alla richiesta di fare atti per non applicare una sentenza. Cito tre dati: si è fermata la recessione, è ripartito il fatturato industriale e il debito cala”, inoltre, aggiunge Letta, “40mila persone hanno trovato lavoro grazie agli incentivi che abbiamo introdotto”. E “anche se il tasso di disoccupazione è rimasto altissimo”, conclude il premier, “questi dati però dimostrano che abbiamo imboccato la strada giusta”.
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