Napoli, 4 gen. (LaPresse) – “Gli enti locali non possono essere gli esattori o i bancomat dello Stato. Governo e Parlamento fanno le leggi sulle tasse, i sindaci mandano le cartelle esattoriali, lo Stato incassa ma poi non trasferisce ai Comuni. E’ una assurdità”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, parlando con i cronisti al termine di un colloquio di tre quarti d’ora col capo dello Stato Giorgio Napolitano.
“Il presidente – ha spiegato – mi ha chiesto della mia dichiarazione di ieri e gli ho spiegato che intendevo che servono più autonomia e responsabilità e più forza alle autonomie locali. E’ un progetto che risale agli anni 70, rimasto ingabbiato a lungo da dibattito sul federalismo della Lega”. Ieri il primo cittadino aveva detto: “Napoli ha dimostrato di poter camminare da sola e di essere in grado di diventare città autonoma, sul modello di Barcellona”.
Per il resto l’incontro “è andato molto bene”, ha spiegato il primo cittadino, sottolineando di aver “ringraziato il presidente di avermi ricevuto. L’ho trovato – ha detto – come sempre attento e sensibile sulla città di Napoli, gli ho esposto alcuni temi centrali sulla città, come l’opera di ristruttrazione economico-finanziaria, la necessità di mettere l’ente in sicurezza con il piano di riequilibrio, l’importanza degli investimenti, come i progetti europei, i lavori della metropolitana, la cultura col rilancio dei teatri. Napoli in questi giorni è strapiena di turisti, è una città viva che sta ripartendo”.
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