Roma, 6 nov. (LaPresse) – “Se i candidati sono tutti d’accordo” la segreteria del Pd propone “lo stop ai tesseramenti in vista delle convenzioni nazionali”. Lo ha annunciato Davide Zoggia, responsabile organizzazione del Pd, al termine della segreteria del partito. Era stato lo stesso segretario Guglielmo Epifani ad annunciare in mattinata che il tema sarebbe stato oggetto della riunione, sottolineando l’intenzione di “procedere in assoluta trasparenza verso fenomeni che fanno male al partito e alla sua funzione politica”.

“Abbiamo come segreteria nazionale – ha spiegato Zoggia – condiviso la riflessione di Epifani che ci possa essere uno stop del tesseramento in vista delle convenzioni. Uno dei paletti posti è che sabato e domenica i circoli restino aperti e l’altro è che tutti i candidati siano d’accordo. Il segretario farà in queste ore le verifiche del caso” con i quattro candidati.

CIVATI: “MISURA LIMITATA E PERICOLOSA”. Scettico Pippo Civati, uno dei candidati alla segreteria: “Bloccare tra 3 o 4 giorni” il tesseramento “blocca quelli col pullman ma blocca anche la gente normale. Mi sembra una misura limitata e pericolosa”, dice. “Quelli che han già fatto le tessere – aggiunge – hanno vinto. Domani ci sarà la commissione, io capisco l’appello di Epifani ma la soluzione mi sembra peggiore del danno”. “Io una soluzione la vorrei trovare – ribadisce – ma questa cosa del blocco del tesseramento è controproducente. Una pezza peggiore del buco”.

PITTELLA: “FERMARE TESSERAMENTO SIGNIFICA DIRE CHE SONO TUTTI DISONESTI”. Contrario anche il candidato Gianni Piettella: “Tutti colpevoli, tutti disonesti. Questa è la sentenza, senza appello, che da Roma qualche furbone vorrebbe far passare – dice -. Militanti, volontari e i tanti segretari di circoli. Tutti egualmente responsabili della guerra delle tessere deflagrata a livello locale in alcune province. Inaccettabile”. “Se ci sono stati, e sono stati numerosi – aggiunge – casi palesi di irregolarità, esiste un’apposita commissione di garanzia. Arrestare il tesseramento significa mettere tutti sullo stesso piano. Non si possono colpire tutti per gli illeciti di pochi. I nostri militanti non se lo meritano”.

RENZI: “COME VOLETE, MA TORNIAMO A PARLARE DI COSE CONCRETE”. Indifferente alla questione Matteo Renzi: “Non sono intervenuto fino ad oggi – scrive su Facebook – non lo farò adesso: quello che decide il segretario Epifani mi sta bene. Punto. Vogliono bloccare il tesseramento, come propone Cuperlo? Lo blocchino, nessun problema. Accetto le proposte altrui, le decisioni altrui, le regole altrui. L’importante è che finalmente il Pd torni a discutere di questioni concrete”. “Quando abbiamo fatto la Leopolda – aggiunge Renzi – i giornali parlando del Pd elencavano l’entusiasmo e le proposte concrete: idee per il lavoro, il fisco, la cultura. Poi, grazie a simpatiche intuizioni di alcuni comitati elettorali, siamo piombati nella discussione sulle false tessere, spinti da un irrefrenabile desiderio di tornare a litigare sulle regole e fare la conta, fasulla, sui segretari provinciali. Perché, sì, dai, facciamoci del male: un atteggiamento che in casa Pd conosciamo bene, ma che dall’8 dicembre finalmente cambierà. Per me il confronto vero non può essere su questi temi”.

Altri i temi da affrontare secondo il sindaco di Firenze: “C’è il 12,6% di disoccupati: un partito serio – scrive – fa proposte sul lavoro, non passa le giornate a mettere le bandierine sul segretario provinciale di Grosseto o di Lecce. Mi va benissimo qualsiasi decisione prendano Epifani e gli altri candidati – conclude -. L’importante è che si parli di questioni serie e che l’8 dicembre alle primarie possano votare tutti i cittadini. Chiarito questo, possiamo tornare a fare politica? Grazie”.

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