Roma, 20 set. (LaPresse) – In serata il presidente del Consiglio Enrico Letta è salito al Quirinale, per un colloquio in cui ha illustrato al presidente Giorgio Napolitano il Def, alla cui nota di aggiornamento il consiglio dei ministri di oggi ha dato il via libera, e come pensa di impostare la legge di stabilità. Letta e il Capo dello Stato hanno poi parlato dell’imminente viaggio del premier in Canada e negli Usa e della situazione politica. Secondo fonti di governo, il colloquio è avvenuto “in un clima di piena e totale sintonia e comunanza di opinioni e vedute”. Il capo del governo delle larghe intese Enrico Letta ha spiegato a Napolitano il senso delle sue più recenti dichiarazioni, in particolare quelle sulla sua volontà di non farsi logorare dalle tensioni e dalle pressioni dei partiti che con il loro ultimatum rischiano di bloccare la azione dell’esecutivo. Letta ha anche spiegato all’inquilino del Colle cosa intende quando dichiara di “voler giocare all’attacco”, andando avanti con decisione nella attività di governo. Napolitano avrebbe espresso condivisione in merito alla posizione del premier.
Proprio oggi Letta aveva parlato degli effetti della incertezza politica ammettendo che il disavanzo ha superato il 3%. “L’interruzione della discesa dei tassi e la ripresa dell’instabilità politica pesa sui conti e per questo non siamo stati in grado di scrivere oggi 3%” nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri. “Siamo determinatissimi – ha aggiunto Letta – a superare questa instabilità e a superare gli scogli che da questa derivano”. “Dalla credibilità del mantenimento degli impegni – ha sottolineato il premier – dipende anche la possibilità di convincere i mercati e i nostri partner a darci fiducia”.
“Il deficit quest’anno sarà pari al 3,1% – ha spiegato il premier – ma c’è l’impegno di stare sotto il 3% a fine anno. Il passaggio riguarda un aggiustamento dello 0,1 che è alla portata e non necessiterà di interventi rilevanti”. “Ci sono percorsi ambiziosi, ma raggiungibili a patto che ci sia volontà e stabilità politica. La volontà c’è, piena e totale”, ha precisato Letta, aggiungendo che “la legge di stabilità sarà il cuore dell’attività di governo”.
Il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, dopo che il Cdm ha dato il via libera alla nota di aggiornamento del Def, ha reso noto che la stima prevista per il Pil nel 2013 è pari a -1,7 per cento. Un ribasso che però non scoraggia i ministri: “Prevediamo per il 2014 un tasso di crescita dell’1% grazie all’impatto positivo delle riforme”, ha affermato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.
Di necessità di una manovra ha poi anche parlato il titolare del Dicastero dell’Economia. “Il lieve superamento della soglia del 3% di deficit-Pil comporterà “una normale manovra di fine anno, che possiamo fare senza ricorrere a particolari misure e che non avrà nessun grosso impatto sulla situazione economica che invece risente, positivamente, del fatto che abbiamo rimesso in circolo 12 miliardi di euro con decreti approvati in questi mesi”, ha poi detto Saccomanni al Tg
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