Genova, 1 set. (LaPresse) – Anche Matteo Renzi, come già venerdì sera il premier Enrico Letta, si è concesso un bagno di folla tra i banchetti e i ristoranti della festa nazionale del Pd a Genova, dove questo pomeriggio è stato intervistato da Enrico Mentana. Non sono mancati gli sfottò a sfondo calcistico: questa sera infatti la Fiorentina gioca proprio a Marassi contro il Genoa ma il sindaco scaramanticamente non ha voluto rispondere e si è messo le mani davanti al viso come a bloccare una replica ironica che i molti giornalisti che lo assediavano non avrebbero esitato a riportare.
Renzi è però stato scaramantico su un altro fronte, evitando di concedersi la classica birretta con cui fu immortalato in una sfortunata immagine Pierluigi Bersani, uno strappo all’etichetta che invece Letta si era concesso. Renzi non ha esitato ad assaggiare quasi tutte le specialità classiche delle feste di sinistra che gli sono state offerte, dalla farinata al fritto misto passando per le patatine fritte. A seguirlo un codazzo continuo e numericamente molto più rilavante di quello che aveva seguito Letta venerdì sera. Applausi e incoraggiamenti erano invece identici a quelli che sono stati rivolti al premier. Renzi, vestito con i classici pantaloni scuri, la camicia bianca senza cravatta, ha dispensato strette di mano e incoraggiamenti praticamente a chiunque ha incrociato, comprese le forze dell’ordine presenti alla festa.
Per evitare polemiche poi il sindaco ha deciso di non andare alla partita Genoa-Fiorentina come era invece previsto, temendo contestazioni o di essere motivo di disturbo per le forze dell’ordine allo stadio. E’ quindi risalito sulla Bmw familiare che lo aveva accompagnato da Firenze con i più fidati collaboratori, pronto, riferiscono dallo staff, ad affrontare le inevitabili code del rientro sulla Firenze-Mare e preparandosi ad ascoltare la partita come si faceva una volta attraverso ‘Tutto il calcio minuto per minuto’.
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