Roma, 11 apr. (LaPresse) – Il plenum del Csm ha approvato il ricollocamento in ruolo di Antonio Ingroia presso la procura di Aosta, con 19 voti favorevoli, 7 astenuti e nessuno contrario. La destinazione del leader di Rivoluzione civile costituiva una scelta obbligata. “La terza commissione – si legge infatti nella delibera votata dal Csm – ha deliberato di assegnare il magistrato in una sede nella regione Valle d’Aosta, unica circoscrizione elettorale nella quale il dottor Ingroia non risultava essersi candidato”. Il plenum, dopo essersi diviso ieri sulla possibilità di assegnare Ingroia al tribunale di Aosta, in qualità di magistrato giudicante (come previsto da una circolare interna per chi ritorna a fare il magistrato dopo aver fatto attività politica) se pur in sovrannumero, o alla procura, in qualità di magistrato inquirente, ha optato per questa seconda ipotesi. Ingroia tornerà, quindi, a fare il pubblico ministero.

Ingroia non potrà fare richiesta di trasferimento, aspettativa o collocamento fuori ruolo per i prossimi tre anni. Questa una delle conseguenze della decisione. Preclusa, a questo punto, per il leader di Rivoluzione civile, anche la possibilità di rivestire il ruolo di presidente di Riscossione Sicilia Spa, che gli era stato offerto dal governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Contro questa ipotesi, in ogni caso, si era espressa ieri la terza di commissione di palazzo dei Marescialli che aveva respinto la richiesta di autorizzazione “non sussistendo, nel caso di specie, l’interesse dell’amministrazione della giustizia”. L’unica possibilità che rimane all’ex procuratore di Palermo è, a questo punto, quella di fare ricorso al Tar. Ingroia può impugnare di fronte alla giustizia amministrativa, infatti, sia la decisione di collocamento ad Aosta, sia la bocciatura della richiesta di aspettativa e ricollocamento fuori ruolo come ‘esattore’ in Sicilia.

Ingroia aveva inviato stamane un fax al Consiglio superiore della magistratura nel quale “chiede di essere sentito per quel che riguarda la destinazione del suo ricollocamento”. A riferirlo al plenum, prima del voto che ha deciso del suo trasferimento alla procura di Aosta, è il consigliere Roberto Rossi, presidente della Terza commissione. “Da un punto di vista formale – ha però spiegato lo stesso Rossi – non si può richiedere un ritorno in commissione della delibera né è prevista l’ipotesi di audizione in plenum”. Nessuno dei consiglieri ha chiesto un ritorno in commissione, quindi, senza nessuna votazione, la richiesta è stata considerata inattuabile.

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