Roma, 11 apr. (LaPresse) – “E’ ora di finirla con questi processi da vecchio regime che ledono la libertà del politico di parlare come parla il popolo”. Così l’eurodeputato Mario Borghezio commenta la decisione della procura di Bergamo di chiedere il rinvio a giudizio per Umberto Bossi, in relazione alle frasi pronunciate al Berghem Frecc, una delle feste della Lega, che si tenne il 29 docembre 2011, nei confronti del premier Mario Monti e del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Bossi diede del “terùn” a Napolitano e, rivolgendosi a Monti, disse: “Vai a fare in c.”. “Se c’è una cosa – aggiunge Borghezio – che ha sempre caratterizzato Bossi, come è nel carattere di un vero politico democratico, è parlare come il popolo. Perseguirlo è uno schiaffo alla democrazia. Dimostra che una certa magistratura riesce ad essere più lontana dalla gente dei politici”.
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