Roma, 30 mar. (LaPresse) – La scelta del capo dello Stato Giorgio Napolitano non è un modo di prolungare l’esperienza del governo Monti fino alle prossime elezioni, ma di arrivare per gradi a un nuovo esecutivo. Lo spiega a LaPresse il costituzionalista Stefano Ceccanti, ex senatore del Pd. Si tratta, sottolinea, di “un tentativo forte di governo del presidente superando veti reciproci, con un modello di ‘coalizione assistita’ finalizzato a costruire il programma di questo tipo di esecutivo”.
Per Ceccanti, è una formula “inedita” quella scelta dal capo dello Stato dei due gruppi ristretti di personalità, cosiddetti ‘saggi’, diversi per loro connotazione, a cui affidare l’incarico di formulare proposte programmatiche su temi di carattere economico e istituzionale. “Saranno – sottolinea – gruppi di persone nominate che daranno base per il governo del presidente”.
“Napolitano – prosegue – con questa formula di governo del presidente con coalizione assistita ha voluto fare sì che Pd e Pdl si prendano la loro responsabilità: dovranno dire sì o no. Chi dirà sì sarà parte della soluzione, chi dirà no sarà parte del problema”.
Ma c’è un precedente? “Quello olandese, fatte le debite differenze – spiega Ceccanti- visto che l’Olanda ha al governo una coalizione di sinistra-destra, formata dai due piú forti partiti del Paese, quello dei liberali e quello social democratico”. “Solo che in Olanda – precisa il costituzionalista – la coalizione se la fecero da soli senza assistenza della regina. Ma, appunto, nel caso olandese si tratta di una monarchia e di un sistema dei partiti più strutturato”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata