Milano, 8 mar. (LaPresse) – L’oculistica irrompe sulla scena politica italiana. Quella che inizialmente era stata genericamente classificata come una congiuntivite, si infatti è trasformata in uveite, che infiamma gli occhi e rende molto sensibili alla luce oltre ad essere dolorosa. Per questo motivo Silvio Berlusconi, attraverso i suoi legali aveva chiesto il legittimo impedimento a partecipare all’odierna importante udienza del processo Ruby. La situazione si sarebbe ulteriormente aggravata stanotte tanto che Berlusconi è dovuto andare di persona al San Raffaele di Milano per ulteriori controlli, non riuscendo ad essere presente nell’aula del tribunale di Milano, dove oggi dovevano arrivare le richieste di condanna del pm per il processo Ruby.

Dopo un tira e molla durato tutta la mattinata e oltre, i tre giudici del processo Ruby “preso atto del certificato medico che ci è stato presentato, ritenuta esaustivo allo stato attuale la documentazione acquisita, ritengono assolutamente legittimo l’impedimento” per l’udienza di oggi per Silvio Berlusconi. Il processo è stato quindi rinviato a lunedì. L’accusa aveva tentato un ultimo tentativo per far concludere comunque oggi le arringhe della difesa, chiedendo per bocca di Ilda Boccassini una visita fiscale al San Raffaele. Non se n’è fatto nulla e dopo la lettura in aula del certificato del premier, si è deciso per il rinvio a lunedì. L’avvocato del premier, Niccolò Ghedini, ha ricordato che non c’è rischio prescrizione, prevista solo nel 2020 per questo processo a Berlusconi, ma già messo avanti le mani per domani, quando è prevista l’udienza d’appello per il processo Mediaset, in primo grado l’ex premier è stato condannato a 4 anni: “Noi abbiamo presentato una richiesta di rinvio – spiega Ghedini – poi vediamo cosa il nostro assistito vorrà fare”.

Prima che la notizia dei controlli al San Raffaele divenisse pubblica, Ilda Boccassini, pm accusatore dell’ex premier, aveva detto in aula che la patologia di cui soffre Berlusconi “non costituisce un legittimo impedimento assoluto”, tale da far rinviare l’udienza di oggi. “Non è la prima volta che mi devo esprimere su un legittimo impedimento – ha aggiunto – e vista la strategia tenuta in passato da Berlusconi, quanto rappresentato dai suoi legali con questi certificati medici non può rappresentare un impedimento assoluto”. “Un medico serio – ha proseguito – avrebbe dovuto rilevare fin dalla prima visita” il fatto che il Cavaliere doveva rimanere in riposo 7 giorni e non poteva uscire di casa. L’udienza era stata sospesa poco dopo le 11, in attesa del certificato medico di Berlusconi, che è giunto in tribunale poco dopo.

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