Milano, 9 feb. (LaPresse) – In principio fu Ilaria Borletti Buitoni, che mercoledì tuonò da ‘Otto e mezzo’: “Si deve rinforzare la lista civica di Ambrosoli per battere Maroni”. Oggi è stata la volta degli appartenenti al ‘Centro popolare lombardo’ che in massa appoggiano il candidato del centrosinistra, dimentichi del loro candidato Gabriele Albertini. Tra questi spiccano: Lorenzo Dellai, Achille Serra (Udc), Savinio Pezzotta (Udc), Emanuela Baio (Scelta Civica), Milena Santerini, Alessandro Sancino, Gregorio Gritti, oltre a Maria Ilda Germontani, finiana di ferro. A mettere un freno al clamoroso voltafaccia, è Mario Sechi, spin doctor del professore: “Chi sceglie Monti, vota Monti. Domani il premier ribadirà che è contrario al voto disgiunto, e ribadirà le sue linee politiche”. Lo dirà anche Monti domani quando si confronterà con un folto gruppo di cittadini, giovani e donne al teatro ‘Franco Parenti’? Di certo si sa che Monti alle 14.30 terrà un discorso rivolto agli elettori e alle 15.30 il programma proseguirà con il faccia a faccia con i cittadini.
Ambrosoli intanto non ha perso tempo ed ha rivolto un appello diretto al voto disgiunto aperto a tutti: “Il mio messaggio è rivolto non solo alle forze politiche con cui abbiamo stretto un patto civico ma a tutti i cittadini lombardi che andranno a votare molti dei quali, votando lega, hanno creduto in questi anni a promesse rivelatesi fallimentari”. Il candidato del centrosinistra ha aggiunto: “E’ a questi concittadini che chiedo il voto disgiunto. Disgiunto da un passato durato troppo e che ad oggi ha dimostrato tutti i suoi limiti. Non si tratta di destra o sinistra, né di partiti o aree, di montiani o ingroiani o grillini. Oggi la scelta è tra vecchio e nuovo, tra fallimento e speranza. Io sono convinto e fiducioso che ogni lombardo, ragionando con la propria testa, saprà fare la scelta giusta. La nuova Regione Lombardia saprà rigenerarsi e guidare la rigenerazione di tutto il paese”.
Gabriele Albertini ovviamente è in difficoltà, dopo il no ricevuto dal Pdl per lui sarebbe il secondo schiaffo, un porgi l’altra guancia assai doloroso. L’ex sindaco non si dà però per vinto e ribadisce: “Il mio bacino elettorale è il centrodestra e, se costretti a decidere, i miei sostenitori mai voteranno Ambrosoli, collegato a Ingroia, Di Pietro, Vendola e i centri sociali. Sono sereno, continuo la nostra battaglia per la buona politica e contro gli inciuci preelettorali. Mai come oggi è vero lo slogan della nostra campagna elettorale: zero compromessi. E’ una questione di coerenza, gli elettori ci daranno ragione”. “I cosiddetti montiani scesi in campo oggi sono ben noti alle cronache politiche. Tanto che hanno dovuto chiedere il supporto di Lorenzo Dellai, politico di Trento che non mi risulta voti nella nostra Regione. Mi riferisco per esempio a Savino Pezzotta, che stamane ha usato parole di critica al Presidente Monti degne di Fassina e Vendola. Parlo del Prefetto Achille Serra, fino a poco tempo fa commissario anticorruzione per il Sindaco barricadero di Napoli Luigi De Magistris” aggiunge l’ex sindaco di Milano.
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