Roma, 3 feb. (LaPresse) – “È chiaro a tutti che questa è una promessa demagogica che non ha fattibilità, poggiata su una copertura di bilancio fantasiosa e che però ha la caratteristica di strizzare l’occhio agli evasori, come piace sempre a Berlusconi”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervistato al Tg3, ha risposto in merito alla proposta di Silvio Berlusconi di rimborsare l’Imu ai cittadini. “Vorrei ricordare che quei quattro miliardi e mezzo che servirebbero per questa operazione – ha continuato Bersani – sono esattamente la cifra che Berlusconi e la Lega ci hanno fatto pagare per regalarli agli evasori delle quote latte. È la stessa cifra”.

“Cosa si può fare sul serio” secondo Bersani è “togliere l’Imu fino a 4-500 euro caricando di più sui grandi patrimoni immobiliari, e se c’è da restituire qualcosa ricordiamo che le imprese aspettano dallo stato un sacco di soldi e noi abbiamo bisogno di dare un po’ di lavoro”. Perché, afferma il segretario del Pd, “Noi barzellette non ne raccontiamo. Le idee ce le abbiamo chiare. Noi abbiamo un obiettivo: tutti i margini che si riescono a trovare, dall’abbassamento dei tassi, dalla lotta all’evasione fiscale, dalle vendite di patrimoni immobiliari e così via vanno dedicati per alleggerire il carico sul lavoro. Noi abbiamo un problema in Italia, il lavoro. Non divaghiamo da questo tema che è il cruccio il dramma di tanta gente e di tante famiglie”.

In merito all’ipotesi di rivedere lo Statuto dei lavorati avanzata da Scelta Civica, Bersani replica: “Adesso vogliamo aprire una discussione sullo statuto dei lavoratori? Noi dobbiamo dare lavoro. Bisogna occuparsi di questo. Noi proponiamo che ci sia subito una deroga al patto di stabilità dei comuni per fare un grande piano di piccole opere, proponiamo che si incentivino meccanismi che aiutino attraverso l’economia verde a muoversi su un’edilizia che non consumi territorio, proponiamo delle innovazioni sul lato della ricerca, proponiamo un’operazione sulla banda larga. Vogliamo parlare di cose serie o vogliamo di nuovo raccontarci favole?”.

Sull’eventualità di vittoria elettorale piena alla Camera dei deputati e al Senato, “Noi chiederemo e chiediamo agli elettori di fare in modo che qualcuno abbia il 51% in Parlamento – afferma Bersani – perché il paese ha bisogno di una barra, di una linea di direzione chiara. Dopodiché ci comporteremo con quel 51, se lo avremo, come se avessimo il 49%. Quindi noi saremo aperti al dialogo a una collaborazione”. “Naturalmente poi bisognerà registrare le posizioni – ha continuato – e quando si arriverà lì bisognerà discutere. Perché se la priorità degli altri, davanti a tutti i problemi che abbiamo dovesse essere aprire una rissa su un aspetto o l’altro dello statuto dei lavoratori, francamente sarebbe molti difficile discutere”.

Bersani ha ribadito quindi la sua posizione su matrimoni gay: “Se tocca a me proporrò la legge tedesca sulle unioni civili delle coppie omosessuali e metterò questa norma dentro un insieme di norme che riguardano i diritti, e cioè la parità di genere, i diritti ai figli degli immigrati, i diritti dei lavoratori e dei meccanismi di rappresentatività in fabbrica e così via. Anche di questo, dei diritti, sarebbe significativo poterne discutere in campagna elettorale”. “Purché non si dica che il Pd non ha proposte, francamente non lo accetto, non posso accettarlo” ha concluso Bersani.

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