Roma, 30 gen. (LaPresse) – Anche il Festival di Sanremo sembra destinato a entrare nelle polemiche che in questi giorni animano l’ipotesi di un confronto tv tra i leader politici e la loro presenza sul piccolo schermo. Secondo quanto deciso oggi dalla commissione di Vigilanza Rai, infatti, le conferenze stampa cui – da delibera sulla par condicio – rappresentanti di lista e leader di coalizione hanno diritto, si svolgeranno dall’11 al 21 febbraio, dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria che va dalle 21 alle 23.10.

A ‘disturbare’ i leader più sfortunati, quelli cioè che avranno il loro ‘momento di gloria’ nelle serate che vanno dal 12 al 16 febbraio (tutto sarà deciso da un sorteggio), sarà proprio il festival della canzone italiana in programma in quei giorni. “Battute a parte – spiega Flavia Perina (Fli), intervenendo in commissione – Sanremo potrebbe essere effettivamente un problema”. Canzoni politicamente scorrette, dunque, ma non solo. A influenzare le decisioni della Vigilanza anche lo sport nazionale.

“Avevamo pensato di fissare le conferenze stampa di Bersani, Berlusconi e Monti a sorteggio tra il 20, il 21 e il 22 febbraio, nelle tre serate conclusive – sottolinea il presidente Sergio Zavoli – ma il 20 c’è Milan-Barcellona e non sarebbe né nell’interesse dei candidati, né in quelli dell’azienda” accavallare i due eventi. “Dopo l’acquisto di Balotelli – scherza allora Maurizio Lupi, pidiellino e milanista doc – fosse toccato a noi, avremmo potuto organizzare la conferenza stampa in campo”. Pronta allora la replica divertita dei rappresentanti Pd: “Meglio evitare – scherzano – non vorremmo sentirci dire che in Rai i sorteggi li fanno i comunisti”.

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