Milano, 10 gen. (LaPresse) – “Criticare la decisione dei giudici si può, anzi si deve, perché questo è la garanzia della loro terzietà, ma non si può criticare i giudici sul piano personale”. Lo ha detto a Radio 24 la presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro, commentando ancora le parole di Silvio Berlusconi che ha parlato di “giudichesse comuniste e femministe” parlando della sentenza sulla separazione tra lui e Veronica Lario. “Ciò che sottende – ha aggiunto Pomodoro – questa qualificazione è un pregiudizio e questo non possiamo consentirlo. I cittadini devono sapere che il giudice è terzo, non va qualificato e ha applicato correttamente la legge”.

“La capacità di giudicare – ha spiegato Pomodoro – le complesse situazioni che si presentano davanti ai giudici è la base del nostro lavoro. Respingo ogni riferimento al genere per quanto riguarda il senso delle decisioni che si prendono. Giudicare – ha continuato – è un’arte che mette alla prova la nostra capacità di comprendere le situazioni e di intervenire secondo le leggi del nostro l’ordinamento. Se abbiamo sbagliato la Corte d’appello riparerà”.

dpn

100835 Gen 2013

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata