Roma, 6 gen. (LaPresse) – “Non abbiamo ancora chiuso, ma è probabile che mi candidi”. Lo annuncia il ministro dell’Agricoltura Mario Catania, in una intervista a La Stampa. “Io mi candido con Monti – spiega, riferendosi al problema della scelta della lista – nel senso che siamo tutti nel perimetro del premier. È bene ricordarlo, diversamente passa una lettura dei fatti come se le due liste, Udc e Fli, fossero qualcosa di estraneo. Invece, non lo sono al punto che al Senato stanno nello stesso contenitore”.
“Io credo – sottolinea – che ci sia bisogno anche di rinnovare i partiti. L’operazione sulla società civile è importante ma questa può essere anche un’operazione che si va a innestare sui partiti. Del resto, come si fa a immaginare un futuro senza di essi. Si tratta, invece, di rinnovarli per fare buona politica”.
Perché l’Udc? “L’Udc – dice Catania – è un partito che negli ultimi anni più di altri ha saputo rinnovarsi con un gruppo dirigente giovane e qualificato. E lo dico perché l’ho verificato sul campo in questi tredici mesi di lavoro ministeriale nei quali mi sono interfacciato sul campo con i partiti”.
Il programma? “Ci vuole un nuovo modello di sviluppo rispettoso del territorio con più attenzione al sociale. Dobbiamo rifiutare un modello di darvinismo sociale dove sostanzialmente chi non cammina da solo viene abbandonato”. Si guarderà più nel centrodestra o nel centrosinistra? “Non ci sono pregiudiziali a dialogare. Monti lo ha già detto, ma è chiaro che è difficile ragionare con chi si chiama fuori dall’Europa, evoca complotti e rilancia una politica delle promesse”.
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