Roma, 2 dic. (LaPresse) – A poche ore dall’apertura delle urne per il ballottaggio delle primarie del centrosinistra cresce la tensione, non soltanto per l’esito di questa sera, ma anche per lo svolgimento delle operazioni di voto. Il comitato elettorale di Matteo Renzi ha denunciato “diversi problemi” a Firenze, a Cagliari e in alcuni seggi della capitale, dove, spiegano, “mancavano i registri elettorali”. Per Nicola Danti, responsabile dei comitati Renzi in Toscana, in questa regione “persistono casi gravissimi, che mettono a rischio la validità del voto in numerosissimi seggi”. “In molti seggi fiorentini – spiega Danti – mancano i registri del primo turno. Nel comune di Fivizzano sono stati impropriamente trattenuti i cedolini del 25 novembre e consegnati nuovi oggi, a Grosseto vengono segnalati numerosi casi di doppi elenchi”. “Per ora – prosegue – denunciamo una situazione intollerabile di disorganizzazione e speriamo che non si tratti di altro”.

A gettare acqua sul fuoco è Luigi Berlinguer, presidente del collegio dei garanti, secondo il quale “le operazioni di voto si stanno svolgendo regolarmente e in modo fluido e sereno in tutta Italia, grazie al lavoro instancabile e intelligente di più di centomila volontari”. “Dai 9232 seggi – spiega – non vengono segnalati problemi di particolare rilievo. Un ringraziamento ai candidati e ai loro sostenitori che stanno contribuendo alla regolarità e tranquillità del voto”.

Intanto, proprio dal seggio in cui ha votato il sindaco di Firenze, si alza un coro di proteste. “Sono stufo: dopo un’ora e mezza di attesa e senza avere risposte, vado via” spiega Bernardo, 42 anni, che non ha potuto votare al seggio di piazza dei Ciompi. “Mi ero preregistrato regolarmente – spiega fuori dal seggio – prima della scadenza, ma al primo turno non avevo potuto votare. Mi sono presentato oggi con la stampa della preregistrazione, ma il presidente del seggio non mi ha permesso di completare la registrazione e votare perché non ero nelle liste”. “Eppure – continua – io ho la stampata e il regolamento dice che io posso votare; è una vergogna”.

Alcuni cittadini hanno lamentato il fatto di aver ricevuto informazioni sbagliate su dove votare e si sono quindi ritrovati nel seggio sbagliato. “Al primo turno – spiega a LaPresse Antonietta, 64 anni – avevo votato a Milano. Poi ho chiamato il Pd di Sesto Fiorentino e ho chiesto dove potevo votare oggi a Firenze: sono arrivata qui a piazza dei Ciompi e mi dicono che devo andare a votare in un altro seggio, per i fuori sede”. “Ho speso soldi per il taxi – conclude – e mi ritrovo dall’altra parte della città”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata