Roma, 25 nov. (LaPresse) – “Abbiamo trovato nel personale della scuola un grande spirito conservatore”, una mancanza di disponibilità “a fare due ore in più, il che avrebbe permesso di liberare risorse” per fare altre cose nella scuola. “Gli studenti fanno bene a manifestare il loro dissenso” ma “i corporativismi spesso usano i giovani per non adeguarsi al mondo moderno”. Mario Monti a ‘Che tempo che fa’ non fa sconti e apre un nuovo probabile fronte di scontro per il Governo nei prossimi giorni.
Sul suo futuro più remoto Monti ha le idee meno chiare: “Rifletterò su tutte le possibilità, nessuna esclusa, in cui eventualmente ritenga di poter dare il mio contributo a un’Italia europea, che riesca ad affermarsi”. “Affiderò molto alle valutazioni e a ciò che il Capo dello Stato ha da dire in generale, e a me in particolare” ha spiegato aggiungendo: “Vorrei sottolineare che il problema non è quello di chi guida il Governo, ma il problema cruciale è se si riesce a far evolvere la cultura politica italiana in modo radicale e in pochi mesi”. “A coloro che dicono ‘un altro governo tecnico sarebbe una sconfitta per i cittadini’ dico che hanno perfettamente ragione. Speriamo che non debba esserci un altro governo tecnico” auspica Monti.
Alcune tracce di ottimismo il premier le riserva invece sul futuro dell’economia: “Il peggio è passato? E’ sempre difficile dirlo, ma credo di sì”. Monti si accoda così al giudizio del ministro Grilli sullo stato della crisi economica e spiega: “Nel marzo scorso l’Europa era in una condizione di grandissima incertezza su quello che sarebbe successo – ha aggiunto il premier – abbiamo stabilito che si possono fare interventi per stabilizzare l’Eurozona e la Bce ha gli strumenti per riuscirci. E’ maggiormente possibile fare interventi per la crescita si è allenta la morsa dei tassi di interesse”.
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