Roma, 17 nov. (LaPresse) – E’ ora di impegnarsi “senza riserve” per aprire la strada alla terza Repubblica e mettere al centro l’Italia “che rema”. Dopo due anni di attendismo, il presidente di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo, scende in campo, pur sottolineando che non intende candidarsi alle prossime elezioni politiche. Di fronte a più di settemila persone, alla convention ‘Verso la terza Repubblica’, a Roma, Montezemolo lo dice chiaramente: “Non pretendo e non ho preteso alcun ruolo di leadership. Voglio solamente dare un contributo, per quanto posso, a questo progetto”. Poco dopo, a margine dei lavori, è ancora più esplicito: “Non mi candido e non chiedo nulla per me”. Il progetto a cui sta lavorando, spiega, è quello “di un ampio fronte di forze civiche, economiche, associative e politiche per la ricostruzione della nazione”.

“Un movimento civico, liberale, popolare e riformista – sottolinea – che sposti il baricentro della vita pubblica italiana dai populismi distruttivi e dalle false promesse alla forza e alla ragionevolezza di chi vuole cambiare, radicalmente e profondamente, il Paese”. Il presidente della Ferrari pensa a un movimento che rilanci il ruolo dei cittadini e “delle migliaia di eccellenze che costituiscono il nerbo della nostra nazione”. A loro chiede di abbandonare “le tribune” e riportare l’Italia “a giocare in attacco e a vincere”. Montezemolo guarda al premier Mario Monti Monti che “può fare” un lavoro di ricostruzione, in Italia e in Europa, “meglio di chiunque altro”.

E ricostruzione è la parola chiave che ritorna spesso nel suo lungo e applauditissimo intervento: “All’indomani delle prossime elezioni politiche – evidenzia – dovremo contribuire in maniera determinante alla nascita di un governo costituente di ricostruzione nazionale: un esecutivo di ampio respiro, credibile e competente, che garantisca il mantenimento degli impegni internazionali, rilanci l’economia e inizi il percorso fondativo della terza Repubblica”. Dopo vent’anni “perduti”, in cui tutti, “almeno per una volta” hanno provato “vergogna per essere italiano”, è finita l’epoca delle “deleghe in bianco alla classe politica”: serve dare vita a “un capitolo nuovo”. Su un punto Montezemolo è chiarissimo: “Non chiediamo al presidente del Consiglio di prendere oggi la leadership di questo movimento politico: ciò pregiudicherebbe il suo lavoro e davvero non ce lo possiamo permettere”. “Quello che ci proponiamo di fare – prosegue – è dare fondamento democratico ed elettorale al percorso iniziato dal suo governo perchè possa proseguire, rafforzato, nella prossima legislatura”. Al termine della manifestazione, parlando con i giornalisti, a chi gli chiede se Monti dovrebbe candidarsi a guidare la lista civica che fa riferimento al manifesto ‘Verso la terza Repubblica’, di cui ancora non è stato deciso il nome, Montezemolo risponde: “No, ogni cosa a suo tempo”.

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