Roma, 15 nov. (LaPresse) – “La logica della spending review, del contenimento della spesa e la sua dinamica, non significa che non ci debba essere una selezione”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo agli stati generali della cultura al teatro Eliseo a Roma, sottolineando che occorre evitare drastici tagli al comparto della cultura e della ricerca e non arrendersi ai “fuorvianti automatismi” che si portano dietro i tagli lineari. Occorre, ha spiegato il capo dello Stato, “una nuova scala di priorità nell’intervento pubblico e nella ripartizione delle risorse”. Alla spending review, ha proseguito, non bisogna avere un approccio da ragioniere perché “fare il ragioniere e ragionare sono due cose ben diverse”.
Anche il Governo Monti non sta facendo abbastanza per la cultura e la ricerca in Italia, ha continuato Napolitano, riservando una stoccata “ai comportamenti dell’attuale governo nel suo complesso”, pur sottolineando la buona attività dei singoli ministri e riconoscendo il “recupero incontestabile di credibilità” sul piano internazionale dovuto all’esecutivo Monti.
Il capo dello Stato poi ha lanciato un ammonimento: “Un oscuro estensore di norme” aveva previsto la “soppressione immediata di 12 istituti di ricerca” ma per fortuna “insieme al ministro Profumo siamo rimasti vigili e quel provvedimento è finito nel cestino. Ma questo è l’esempio di cosa succede quando si chiede alla peggiore mentalità burocratica di partecipare alle decisioni di governo”.
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