Bruxelles (Belgio), 19 ott. (LaPresse) – “Anziché costruire un’altra cintura di castità finanziaria abbiamo preferito spingere sulla pressione dell’Ue per le riforme strutturali”. Lo ha detto il premier Mario Monti nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, spiegando che invece “si va verso un accompagnamento forte dell’Ue” ai singoli Paesi con “nuovi meccanismi contrattuali” su base volontaria legati alle riforme. Insomma, ha fatto capire il premier, l’asse franco-italiano ha fatto muro contro l’ipotesi di un veto europeo sui singoli bilanci nazionali proponendo al suo posto di offrire più strumenti a Bruxelles perché possa imporre le riforme strutturali: snellimento, privatizzazioni e semplificazioni normative per lavoro, pensioni, istruzione e sanità e altri settori cruciali.

Monti ha anche respinto la proposta, collegata, di un super commissario sui bilanci dei Paesi, avanzata dalla Germania: “C’è stato un membro del consiglio europeo – ha detto Monti – che ha messo sul tavolo la possibilità di introdurre un commissario rafforzato, alla stregua di quello alla concorrenza. Il presidente Barroso, con grande prontezza, ha letto i poteri attribuiti al vicepresidente della commissione, che è competente per gli affari economici e finanziari”.

“Se si vorrà presentare” nuove proposte su “un super commissario”, ha continuato Monti, “sono sempre disposto a prendere in considerazione ipotesi, se sono argomentate al Consiglio europeo, non essendo tenuto ciascuno di noi a seguire in tempo reale quello che gli altri dicono al proprio parlamento nazionale”. Per il momento, ha sottolineato, “l’argomento portato per il super commissario cade, o se vogliamo c’è già”.

Il premier ha poi sottolineato, parlando della legge di stabilità, che questa “non varia il saldo quindi non è una manovra aggiuntiva di finanza pubblica. E’ sempre uno strumento portante del Governo. Siamo pronti a modificare la legge in Parlamento. Il fatto che ci siano molte posizioni critiche non ci sorprende. Siamo disponibili a valutare tutte le modifiche che verranno proposte”. “Ovviamente – ha aggiunto – non possiamo essere disponibili a modifiche dei saldi ma questo non significa che i saldi della finanza pubblica siano gli unici capisaldi”.

Monti ha infine voluto sottolineare, con soddisfazione, che “abbiamo evitato quella rincorsa fatta di maggiore recessione, manovra aggiuntiva e ulteriore recessione a cui sono stati costretti altri Paesi. Non abbiamo dovuto farlo” perché Bruxelles “ci ha considerato, bontà sua, più credibili”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: