Roma, 14 ott. (LaPresse) – L’annuncio arriva a sorpresa durante la trasmissione di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’ su Rai3: Walter Veltroni non si candiderà più alle politiche. La decisione, ha spiegato l’ex sindaco di Roma ed ex segretario del Partito democratico, attualmente parlamentare, è stata covata a lungo e non ha a che fare con l’entrata in campo di Matteo Renzi. “Nel 2006 – ha detto rivolgendosi a Fabio Fazio – ero candidato a sindaco, ricordo che vincemmo quelle elezioni con un risultato importante, dissi a lei che una volta conclusa la mia seconda esperienza di sindaco avrei smesso di fare la politica professionalmente. Poi mi è stato chiesto di fare una cosa alla quale non potevo opporre le mie scelte personali di vita, cioè il candidato alla presidenza del Consiglio”. “L’ho fatto – ha aggiunto Veltroni – e 12 milioni di persone hanno votato per me. Poi nel 2009 ho deciso di dimettermi e sono state dimissioni vere, ma in quel momento, dentro di me ho confermato la decisione che oggi ribadisco: non mi ricandiderò alle prossime elezioni politiche”.

La scelta di abbandonare il Parlamento, però, non vuol dire, spiega Veltroni “rinunciare a fare politica”. “Continuerò – ha detto – ad impegnarmi per quello in cui ho sempre creduto, che è stato il senso della mia vita cioè l’impegno civile e la battaglia di valori sulla legalità, per la cultura e che non necessariamente devono essere fatte stando seduti in Parlamento”. “Questo – ha precisato – vale per me, non vale per altre persone che è giusto tornino in Parlamento. Si parla molto di D’Alema e Bindi, ma non si dice che con la rottamazione non entrerebbero persone come Enrico Morando, Pierluigi Castagnetti, Arturo Parisi. Persone che fanno del bene al Parlamento. L’importante non è soltanto la carta d’identità”. Questa scelta, però, “non è – ha detto Veltroni – che non mi pesi, per me è un cambio radicale”, ma “credo ci sia bisogno di mandare un messaggio positivo e dire che la politica può essere anche coerenza”.

Nel corso dell’intervista con Fazio, l’ex sindaco di Roma ha affrontato anche il tema di Renzi e dei cosiddetti ‘rottamatori’. “A me la parola ‘rottamazione’ non piace – ha detto Veltroni- perché si rottamano le cose, non le persone, le idee, le storie, i valori, le fatiche. La nostra generazione politica ha vinto e perso, ma come succede a tutti, si vince e si perde. Questa generazione ha portato al governo per la prima volta la sinistra unita e ha permesso alla sinistra di governare tante Regioni, Province e Comuni. Ciascuno ha la propria parte di repsonsabilità. E’ il momento del cambiamento, ma va fatto con sapienza e intelligenza, non con la guerra”.

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