Roma, 13 ott. (LaPresse) – “Le vicende più recenti mostrano che per tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l’impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi. Occorre anche che l’Europa, nel suo insieme, partendo dal dato irrinunciabile della moneta comune, continui ad andare avanti, con determinazione e realismo, sulla strada dell’approfondimento dell’unione economica e monetaria sia nel campo della finanza e delle banche, sia in quello delle politiche economiche e di bilancio. Le innovazioni richieste comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità; in questo senso si pone ormai la questione degli avanzamenti necessari nel processo d’integrazione anche sul piano politico-istituzionale”. E’ questo uno dei passaggi più importanti del videomessaggio inviato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al convegno della Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro ‘Competere per crescere – Le sfide dell’Europa – Le opportunità per l’Italia’ in corso a Napoli.

Secondo il capo dello Stato l’Italia “deve perseverare nell’azione riformatrice tesa a superare i problemi strutturali che intralciano la competitività della sua economia, e insieme portare avanti il processo di miglioramento strutturale dei conti pubblici e quindi di decisiva riduzione del debito”. Napolitano ritiene necessario “un intervento incisivo delle istituzioni dell’Unione europea per evitare che questi sforzi vengano resi inefficaci dagli effetti del non ordinato funzionamento dei mercati finanziari, che determina livelli ingiustificatamente elevati del costo di finanziamento dei più pesanti debiti sovrani”. “Nel medesimo tempo – ha detto ancora il capo dello Stato – l’Europa può potenziare gli effetti delle politiche nazionali sostenendo gli investimenti in settori strategici. L’iniziativa europea contribuirebbe così a controbilanciare gli effetti recessivi di breve periodo delle politiche di risanamento rendendole più sostenibili anche sul piano sociale. Infine, il sostegno a qualificati progetti di investimento rafforzerebbe la prospettiva di una ripresa stabile del processo di crescita favorendo un più largo impiego delle risorse disponibili e la creazione di maggiori opportunità di lavoro, a vantaggio, in particolare, delle generazioni più giovani, anche e soprattutto nel Mezzogiorno (penso, naturalmente, alla così critica situazione di Napoli)”.

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