Roma, 7 set. (LaPresse) – “Tra qualche mese, come ogni semestre, rassegnerò le mie dimissioni e saranno i cittadini dell’Emilia-Romagna tramite votazione, a valutare se respingerle o accettarle”. Giovanni Favia, consigliere dell’Emilia Romagna del Movimento 5 stelle affida a Facebook il suo chiarimento il giorno dopo il fuorionda registrato qualche mese fa e trasmesso ieri sera da ‘Piazza pulita’ su La7, in cui, credendo di non essere registrato, si lascia scappare che “Casaleggio (il braccio destro di Beppe Grillo, ‘guru’ della rete e presidente della Casaleggio associati, ndr) ci prende per il c… tutti perché da noi la democrazia non esiste”.

Il consigliere grillino cerca di metterci una toppa e si lascia andare a quello che sembra un ultimo disperato tentativo di non far perdere fiducia alle tante persone che in questi ultimi anni il Movimento lo hanno portato avanti, sostenuto, votato. Fino a farlo diventare, nei sondaggi immediatamente a ridosso delle ultime amministrative, il secondo partito del Paese, con punte di consenso che sfioravano il 20%. “Cerchiamo di fare un bel respiro, tutti – scrive – Ribadisco se ce ne fosse bisogno: le liste dell’M5s, dalle comunali alle regionali, nascono spontaneamente e in democrazia diretta. I suoi consiglieri agiscono in piena autonomia, con una libertà a disposizione che non ha eguali. Chi è così bravo da poterci dare lezioni? Nel mio sfogo del fuori onda, parlando di assenza di democrazia, non attaccavo il Movimento, ma un problema che oggi abbiamo e che presto dovrà risolversi. Ovvero la mancanza di un network nazionale dove poter costruire collettivamente scelte e decisioni, comprese le inibizioni e le attribuzioni del logo. Questa falla – prosegue ancora Favia – concentra tutto in poche mani, seppur buone e fidate, generando una contraddizione che spesso sul territorio ci viene rinfacciata. Non è un problema di sfiducia, è un problema d’efficienza, d’organizzazione e di principio. Basta leggere il nostro non-statuto”. “E’ stato un grave errore – conclude Favia – lasciarmi andare ad uno sfogo privato e scomposto, rubato da un cronista di cui mie ero fidato. Capita in famiglia, capita tra amici, capita al lavoro, anche tra persone che si vogliono bene, avere reazioni esagerate in momenti di tensione. Ricordo che a maggio, mese in cui mi fu fatta l’intervista, il Movimento 5 Stelle dell’Emilia-Romagna era in ebollizione per l’espulsione di Valentino Tavolazzi di cui io ero un grande amico e che ho visto piangere”. Infine, è lo stesso grillino a definire “estremamente critici” i suoi rapporti con Gianroberto Casaleggio “anche se la storia è molto lunga”.

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