Roma, 29 ago. (LaPresse) – “Credo che prima di passare alle vie di fatto di una decisione del Consiglio dei ministri, il governo farebbe bene a riflettere sull’opportunità di un ricorso alla Grande Camera europea contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla legge in materia di procreazione medicalmente assistita”. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. “Mi permetto di eccepire, infatti – prosegue – che, se da un lato l’esito di un tale ricorso potrebbe essere per l’Italia tutt’altro che benevolo, dall’altro la sentenza punta i riflettori su questioni già più volte sollevate, oltre che da chi avrebbe voluto una legge più liberale, anche di fronte ai tribunali italiani”.
“Il divieto di diagnosi pre impianto e il divieto di accesso alle tecniche alle coppie portatrici di malattie genetiche sono norme discriminatorie e incongruenti con l’ordinamento italiano, che prevede tra l’altro l’aborto terapeutico. In ultimo ma non in ultimo, invito a considerare che la società e i costumi sono spesso più avanti del legislatore e che un tale ricorso sarebbe incomprensibile per tutte le coppie in attesa solo della speranza di avere un figlio sano”, conclude Finocchiaro.
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