Roma, 29 ago. (LaPresse) – “Per le donne, per l’embrione e per il diritto mi auguro che il Governo non tuteli una legge sbagliata e odiosa. Ricordo che la legge 40 ha già subìto diversi interventi demolitori e che non stiamo parlando di un testo sacro, ma di un articolato disancorato dalla realtà sociale”. Lo dice in una nota la parlamentare Giulia Bongiorno (Fli). “Per queste ragioni – prosegue – spero che il Governo non dia il via libera al ricorso avverso la decisione della Corte Europea dei diritti dell’Uomo, per tre ragioni ugualmente importanti. Innanzitutto, una scelta del genere si tradurrebbe nell’ennesima negazione del diritto all’autodeterminazione delle donne, quando invece questa decisione parte proprio dal principio di non ingerenza da parte dello Stato nella vita privata dei cittadini”.”In secondo luogo, la decisione non lede in alcun modo i diritti del concepito che, invece, sono gravemente messi in pericolo dalla legge 40.Infine da avvocato, ritengo che per impugnare una sentenza occorrano validi argomenti tecnico-giuridici, mentre – finora – ho ascoltato solo prese di posizione aspecifiche”, conclude.
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