Citta del Vaticano (Vaticano), 1 lug. (LaPresse) – “Gesù che si fa attento alla sofferenza umana ci fa pensare anche a tutti coloro che aiutano gli ammalati a portare la loro croce, in particolare i medici, gli operatori sanitari e quanti assicurano l’assistenza religiosa nelle case di cura”. Lo ha detto il Papa in occasione dell’Angelus in Piazza San Pietro. “Essi – ha proseguito il pontefice – sono ‘riserve di amore’, che portano serenità e speranza a chi soffre. Nell’Enciclica Deus caritas est osservavo che, in questo prezioso servizio, occorre innanzitutto la competenza professionale: è una prima fondamentale necessità. Ma da sola non basta. Si tratta, infatti, di esseri umani, che hanno bisogno di umanità e dell’attenzione del cuore”. “Chiediamo alla Vergine Maria – ha aggiunto papa Benedetto XVI- di accompagnare il nostro cammino di fede e il nostro impegno di amore concreto in particolare verso chi è nel bisogno, mentre invochiamo la sua materna intercessione per i nostri fratelli che vivono una sofferenza del corpo o dello spirito”.
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