Roma, 19 giu. (LaPresse) – Ci saranno altri 55mila esodati che saranno “salvaguardati”, oltre ai 65mila già tutelati dal decreto emanato dal governo. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso dell’informativa sugli esodati nell’aula del Senato. Dopo le polemiche degli scorsi giorni sul balletto dei numeri, il ministro si difende: “Respingo con forza ogni insinuazione sul fatto che io abbia fornito informazioni non vere. Non ho mai inteso sottrarre dati alla pubblica conoscenza e discussione e rivendico di aver assunto invece un atteggiamento di chiarezza e trasparenza”. Il riferimento è ai dati contenuti nella relazione inviata dall’Inps al ministero che riferisce di una platea 390.200 esodati. Dati che Fornero bolla come “fuorvianti e parziali” visto che sono stati interpretati come lavoratori da salvaguardare “ma così non è” e che hanno quindi alimentato “impropriamente” la polemica. Il ministro ribadisce che il governo è impegnato su questo tema e apre al confronto con le parti sociali e con il parlamento sulle possibili ‘basi’ che dovranno reggere il progetto dell’estensione della platea dei salvaguardati. Tra queste, spiega il ministro, una norma per estendere il contributivo pieno anche agli uomini, oltre che per le donne, “come opzione di scelta da demandare al lavoratore e all’azienda”. Non solo: tra le ipotesi al vaglio, anche l’estensione del trattamento di disoccupazione “a formule di sostegno dell’impiego di queste persone, per esempio, con incentivi contributivi e fiscali nella direzione indicata dallo stesso disegno di legge di riforma del mercato del lavoro” e la partecipazione, su base volontaria, a lavori di pubblica utilità. Tra i lavoratori che saranno salvaguardati dal nuovo provvedimento rientreranno anche i lavoratori dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, in cassa integrazione straordinaria, che hanno i requisiti per andare in pensione con le vecchie regole entro i due anni di cigs e i quattro di mobilità.
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