Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Un ladro senza vergogna”, “avrebbe il dovere di dimettersi”. Il giorno dopo l’audizione dell’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, sentito ieri sera in giunta per le Immunità del Senato, fioccano le reazioni contro le accuse che il senatore avrebbe rivolto a Francesco Rutelli, Matteo Renzi e Enzo Bianco. Per il leader della Margherita Lusi è “un mentitore e inquinatore pericolosissimo, ormai paragonabile nei comportamenti al ben noto calunniatore Igor Marini”. “Ha cambiato versione per la terza o quarta volta presenterò immediatamente una nuova denuncia alla procura della Repubblica di Roma per le gravissime calunnie che, ho appreso, sono state pronunciate ieri notte davanti alla Giunta del Senato. Io alla Margherita – si è sfogato Rutelli – ho dato tantissimi denari con i rimborsi elettorali conquistati, con i voti e con numerosissime iniziative di autofinanziamento e, direttamente, con i miei contributi personali e non ho mai preso un centesimo per me. Ci vuole pazienza, ma chi ha sempre agito correttamente e onestamente otterrà giustizia, ed egli pagherà per tutte le sue malefatte, tenute nascoste per anni in modo malvagio”.

Anche il sindaco di Firenze ribadisce la sua estraneità. “Il senatore Lusi avrebbe il dovere di dimettersi immediatamente visto che è reo confesso di furto. Se un cittadino ruba un portafoglio va dentro, se un parlamentare ruba milioni di euro si fa scudo dell’immunità”, scrive Renzi che poi spiega: “Rispondere alle accuse di Lusi non è difficile. È umiliante, casomai. Perché il giochino è chiaro: si vuol far credere che siamo tutti uguali. E che anche quelli che chiedono di abolire il finanziamento pubblico ai partiti sono come gli altri. Anzi, peggio degli altri. Vogliono farci passare da ladri, e per di più da ladri di polli”. “Per le campagne elettorali (primarie e amministrative) e per gli eventi (a partire dalle due Leopolde) – sottolinea il primo cittadino – non ho ricevuto un centesimo né dal Pd, né dalla Margherita, né dai Ds. Siccome su questo punto qualcuno mente, faccio una proposta: tutti i tesorieri (Margherita, Ds, Idv, An, Forza Italia, Lega, Rifondazione, eccetera) eliminino ogni dubbio. Mettano on-line tutti i soldi che hanno dato e a chi, con fatture, bonifici e assegni. Così vediamo chi spara balle”.

Lusi avrebbe parlato anche del sentore Pd Enzo Bianco. “Io non ho trattenuto un solo centesimo, e se Lusi o chiunque altro afferma il contrario, lo trascinerò in tribunale. L’ex tesoriere della Margherita – ha risposto Bianco – ha ribadito ieri sera in Senato quanto già ampiamente diffuso attraverso i giornali, con malcelato scopo intimidatorio, il 3 e il 9 marzo scorsi. E cioè che, con le risorse del partito venivano finanziate attività politiche, come è normale che sia. Nel percorso che porta alla liquidazione della Margherita, infatti, sono stati incentivati esodi, e il personale dipendente che lavorava per me è stato opportunamente sostituito da contratti di collaborazione e di prestazione di servizi. In modo assolutamente trasparente, con accrediti bancari, in forza di regolari contratti le cui spese sono documentabili sino all’ultimo centesimo, si è proceduto in questa direzione”.

Intanto non sono ancora stati resi pubblici i verbali dell’audizione e il difensore di Lusi, Luca Petrucci, non conferma nè smentisce le accuse. “Quello che posso dire, visto che ieri sera non ero presente – spiega l’avvocato – è che Lusi non ha detto di aver dato soldi direttamente a Renzi ma che sono arrivate attraverso dei collaboratori fatture di pagamenti relative alla campagna elettorale di Renzi. Per il resto, aspetto di leggere il verbale”. Lusi, su cui pende la richiesta di arresto della procura di Roma, è accusato di essersi indebitamente appropriato di circa 21 milioni di euro dalle casse del partito.

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