Città del Vaticano (Vaticano), 11 mag. (LaPresse) – Fra le autorità dello Stato italiano e papa Benedetto XVI c’è una “profonda condivisione di ansie e di intenti che si è venuta stabilendo tra sfere pur così distinte, e incomparabili, di responsabilità. Ansie per i travagli di un mondo che osserva correnti di pensieri e speranze nuovi e al contempo il persistere di antichi flagelli e pesanti regressioni: questo anche nella regione del Medio Oriente”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prima dell’inizio del concerto offerto a papa Benedetto XVI per il suo settimo anniversario di pontificato. “Ci allarma – ha proseguito il presidente della Repubblica – ovunque si manifesti, il segno della ricaduta nel peggiore passato che viene dalle persecuzioni contro le comunità cristiane.

“Non sono lievi neppure – ha spiegato ancora Napolitano – le ansie che condividiamo per le sorti del nostro continente, per la crisi che ha colpito paesi già di più avanzato sviluppo economico e di più diffuso benessere materiale. E in questa difficile fase molto ci conforta, Santità, la Sua sensibilità e attenzione per la causa dell’unità europea, così come per la dimensione etica e culturale di una crisi che va superata guardando a nuovi parametri di benessere sociale e civile da perseguire. Sentiamo in particolare la Sua sollecitudine, Santità per le sorti dell’Italia, con fiducia nelle tante energie positive presenti nella nostra società e quindi nella prospettiva di una rinnovata unità e coesione della nostra nazione”.

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