Roma, 4 mag. (LaPresse) – “E’ stato un fulmine a ciel sereno. Totalmente inaspettato”. Così l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi commenta in un’intervista sul Messaggero la richiesta di arresto pervenuta ieri dalla procura di Roma al Senato con l’accusa di associazione per delinquere e concorso in appropriazione indebita pluriaggravata e continuata. All’indomani dalla trasmissione degli atti della richiesta di arresto da parte del presidente del Senato Renato Schifani alla giunta per le immunità di Palazzo Madama, Lusi dice al Corriere della Sera: “E’ meglio che non parli, perchè mi sento come un vulcano inesploso”. L’ex tesoriere della Margherita definisce il provvedimento “abnorme, incredibile, inverosimile. E’ fuori dalla grazia di Dio, pieno com’è di cose non verificate. Dov’è il fatto nuovo che giustifica la richiesta di arresto?”.
Lusi spiega di aver preso male la richiesta di arresto visto che il pericolo di fuga non esiste, tanto che lui e la moglie hanno “annullato le vacanze di Pasqua in Canada con tanto di volo prenotato”. E l’ex tesoriere si difende chiedendo come sia possibile credere che per 12 anni abbia deciso da solo come usare i soldi del partito: “La cosa migliore, sempre, è intestare tutto al tesoriere”. E’ amareggiato Lusi e dice di sentirsi “come uno che è stato spremuto e gettato via dalla Margherita”. E per questo e per la fase di antipolitica che attraversa il Paese si aspetta che l’arresto venga autorizzato visto che “una risposta negativa alla richiesta di arresto verrebbe letta come una difesa della casta”.
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