Roma, 10 gen. (LaPresse) – La Lega decide il primo sì all’arresto per Nicola Cosentino, il deputato del Pdl accusato dai magistrati napoletani, Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Antonio Ardituro, di essere il referente politico del clan dei Casalesi. La giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera ha espresso oggi, con 11 sì e 10 no, parere favorevole alla richiesta di arresto, trasmessa dalla procura di Napoli lo scorso 5 dicembre. Bocciata così la relazione di Maurizio Paniz (Pdl), che invece aveva ravvisato nel procedimento giudiziario fumus persecutionis nei confronti dell’ex sottosegretario all’Economia. Decisivi ancora una volta i voti dei due membri del Carroccio in giunta, Luca Paolini e Fulvio Follegot, che hanno seguito la linea dettata dalla segreteria politica del partito, che ieri aveva annunciato di voler votare a favore dell’arresto. Paolini al termine della seduta dell’organo parlamentare non ha però chiuso le porte a un eventuale capovolgimento in aula del voto della giunta.

Secondo il leghista giovedì i deputati dovranno decidere in modo “individuale e segreto, ognuno si esprimerà quindi secondo la propria coscienza”. La posizione del Carroccio assunta oggi è stata comunque duramente contestata dai commissari dell’ex maggioranza: “Con il voto di oggi si è realizzata un’ingiustizia politica. Nicola Cosentino è un prigioniero politico”, ha commentato il deputato di Popolo e territorio, Vincenzo d’Anna. Lapidario invece Francesco Paolo Sisto (Pdl), secondo il quale la giunta “ha dimostrato di aver preso una decisione da organo politico e non da organo di garanzia”. Soddisfatto il presidente Pierluigi Castagnetti: “E’ stata una pagina difficile, ma c’è stato un esame rigoroso da parte di tutti i membri della Giunta. La decisione è stata presa con senso di responsabilità e serietà”. Adesso la decisione finale spetterà all’aula di Montecitorio.

I deputati voteranno giovedì 12 probabilmente a scrutinio segreto, come accaduto per gli altri du esponenti del Pdl, Alfonso Papa e Marco Milanese. Dal Partito democratico intanto l’appello “che anche in aula il voto sia palese, così come è avvenuto oggi in Giunta”. Cosentino dopo il sì all’arresto della giunta per le Autorizzazioni si è chiuso in silenzio stampa. Fonti vicine al deputato del Pdl riferiscono che si aspettava il responso di oggi e lo ha affrontato “con serenità”. Non esiste quindi nessuna intenzione di dimettersi da coordinatore del Pdl in Campania, tantomeno di autosospendersi dal partito. Intanto c’è attesa per il vertice di questa sera convocato da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. Non è infatti escluso che Cosentino partecipi alla riunione con lo stato maggiore del partito, che dovrà fare i conti con l’evidente differenza di vedute con l’ex alleato, la Lega Nord.

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