Roma, 14 dic. (LaPresse) – Bagarre nell’aula del Senato durante l’informativa del presidente del Consiglio, Mario Monti, sugli esiti del Consiglio europeo dell’8 e 9 dicembre: alcuni senatori della Lega Nord hanno contestato ripetutamente il premier con fischi, grida e cartelli contro la manovra, costringendo il presidente di palazzo Madama, Renato Schifani, a sospendere i lavori per un quarto d’ora. Nonostante Monti abbia iniziato il proprio intervento plaudendo al “ruolo centrale” del parlamento “per l’azione dell’esecutivo ed il futuro del nostro Paese”, alcuni esponenti del Carroccio hanno evidenziato da subito il loro malessere per una “manovra che è una rapina” e che “aumenta le tasse”: dopo aver interrotto il premier per cinque volte, hanno iniziato ad esporre cartelli con le scritte ‘Basta tasse’ e ‘Giù le mani delle pensioni’.

Schifani ha cercato invano di far riportare l’ordine, ma alla fine si è ritrovato costretto a interrompere la seduta, bollando come “una sceneggiata mortificante per il Senato” la protesta del Carroccio, guidata dall’ex ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, e dal capogruppo della Lega Nord al Senato, Federico Bricolo. Monti assiste alla protesta, rivolgendosi ironicamente a Schifani con un “avevo inteso che oggetto di questa riunione era l’Europa e il Consiglio europeo”. Quando riprendono i lavori non mancano i brusii, ma il premier riesce a concludere la sua informativa promettendo che d’ora in poi si recherà in parlamento prima delle riunioni del Consiglio europeo visto “il vivo interesse che la grandissima parte di quest’aula ha manifestato per il tema europeo”.

Finita la bagarre, nel Transatlantico, Bricolo difende la protesta perchè “non siamo disposti a farci prendere in giro e lo rifaremo anche altre volte”, sottolineando che la Lega è pronta a presentare pochi emendamenti alla manovra e ad avviare quindi un percorso “costruttivo e sereno” se il Governo deciderà di non porre la fiducia sul provvedimento.

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