Roma, 9 dic. (LaPresse) – Una valanga di emendamenti alla manovra, oltre 1.300, di cui circa la metà presentati dalla Lega Nord, rischia di rallentare il lavoro nelle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio. Dopo aver terminato il ciclo delle audizioni previste, gli organi parlamentari devono ultimare l’esame del decreto legge per far sì che l’aula possa iniziare la discussione sul provvedimento martedì alle 10. Il numero di proposte di modifica al decreto legge, di fatto, sta però rallentando anche le stesse segreterie che dovrebbero consegnare ai deputati e ai senatori il fascicolo degli emendamenti, per giudicarne l’ammissibilità. Ecco allora che l’ipotesi di un maxiemendamento dell’esecutivo si fa sempre più concreta: il Governo potrebbe concedere qualche apertura alle richieste dei partiti all’interno di un solo articolo per facilitarne l’approvazione, tramite un voto di fiducia, già mercoledì. Ai lavori della commissione hanno partecipato oggi anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, e il sottosegretario Giampaolo D’Andrea, segno che il governo intende mediare con le forze politiche per raggiungere una posizione comune da presentare all’aula.

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