Roma, 4 dic. (LaPresse) – Un decreto “salva Italia” per “fare uscire il Paese da una grave crisi” e capace di dare una sferzata di orgoglio affinché “gli italiani non debbano essere derisi come accaduto in passato”. E’ questo il senso, annunciato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, della manovra finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri. Un provvedimento in un unico pacchetto che prevede entrate per 30 miliardi, ritenuto “equo e giusto, con la cura nella distribuzione dei sacrifici”. Sacrifici richiesti agli italiani e che hanno letteralmente fatto commuovere in conferenza stampa il ministro del Lavoro e del Welfare, Elsa Fornero, mentre presentava le novità del sistema pensionistico. “I vincoli finanziari oggi sono severissimi: nessuna riforma nell’anno della sua introduzione dà risparmi. E’ un meccanismo lungo. E allora abbiamo dovuto, e ci è costato anche psicologicamente, chiedere un sacr…”. Fornero non ha terminato la frase ed è stata soccorsa dal premier Mario Monti che l’ha completata per lei: “credo che il ministro stesse per dire sacrificio”.
Le novità annunciate in materia di pensioni riguardano in primo luogo l’età minima, che sarà di 62 anni per le donne e di 66 per gli uomini. Dal 2018, però, la soglia sarà per tutti di 66 anni. L’obiettivo è, per Fornero, garantire “l’equità tra generazioni”, risultato che potrà essere raggiunto anche con il contributo di solidarietà chiesto “alle pensioni più ricche e avvantaggiate”.
In merito alla questione dei costi della politica, Monti ha annunciato che i ministri dichiareranno interamente i loro patrimoni e quindi, al contrario di quanto avviene oggi, anche i fondi di investimento, le azioni e le obbligazioni “perché non vediamo come eventuali titoli posseduti possano essere esentati da qualunque dichiarazione patrimoniale”. E per dare un segnale chiaro della linea che il governo intende tenere, il premier ha dichiarato di aver rinunciato al proprio compenso come presidente del Consiglio e come ministro dell’Economia, ma “non impone” agli altri membri del governo di seguire il suo esempio.
Prevista anche la riorganizzazione delle Province (“Non abbiamo il potere di abolirle – ha detto Monti, ma asseconderemo iniziative legislative in questo senso”): si riduce a 10 il numero degli eletti nei consigli provinciali, nominati dai consigli comunali e dal territorio e vengono abolite le giunte provinciali. Non sono esclusi altri provvedimenti in questa direzione, perché “certamente – ha detto il premier – si può fare di più sui costi della politica”.
In tema di sviluppo il ministro Corrado Passera ha annunciato la defiscalizzazione dell’impatto “dell’Irap sui risultati delle aziende”, tenendo a mente la priorità del governo di “creare occupazione”. Definiti, poi, un premio fiscale a favore nel capitale investito nelle aziende (chiamato Ace), il rafforzamento del Fondo di garanzia “per assicurare almeno 20 miliardi di credito alle piccole e medie imprese”, la rinascita dell’Istituto per il commercio estero e la messa a punto di un’Autorità per i trasporti, per consentire una maggiore concorrenza nel settore.
E mentre non si prevede un aumento dell’Irpef, ipotesi paventata nei giorni scorsi e nelle ore precedenti al Consiglio dei ministri, crescerà del 2% l’Iva, a partire dalla metà del 2012. In materia fiscale il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha annunciato per il 2012 “una contrazione dello 0,4-0,5% del Pil” e nel 2013 “una crescita piatta”. Torna l’Ici sulla prima casa, inserita nell’Imu (Imposta municipale) e pari allo 0,4%, la tracciabilità dei pagamenti sarà introdotta per quelli superiori a 1000 euro, le banche avranno la possibilità di accedere alle garanzie dello Stato quando emettono obbligazioni e l’imposta di bollo viene estesa a tutti i prodotti finanziari.
Sulla manovra finanziaria il premier non esclude e non conferma l’ipotesi fiducia, perché “sono in mano – ha spiegato Monti – ai presidenti di Camera e Senato”. E proprio nelle due camere del Parlamento il premier illustrerà nel pomeriggio di domani il provvedimento, prima di essere ospite, martedì, a ‘Porta a porta’ per rfierirne i punti più importanti e spiegare ai cittadini quanto dichiarato nella nota ufficiale di Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri e cioè che “tutte le componenti della società italiana devono partecipare allo sforzo per la salvezza e il rilancio del Paese”.
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