Roma, 4 ott. (LaPresse) – Torna a riunirsi la giunta per le autorizzazioni della Camera. Domani esaminerà la lettera con la quale il premier Silvio Berlusconi chiede di considerare “inutilizzabili” le intercettazioni sul caso Ruby. “Presenterò domani ai membri della giunta – spiega il presidente dell’organismo parlamentare della Camera, Pierluigi Castagnetti – la lettera del presidente del Consiglio con la quale si chiede che vengano considerate inutilizzabili le intercettazioni” riguardanti il caso Ruby.
“Non credo – sottolienea – che avremo il tempo di iniziare questo procedimento” visto che la presentazione della lettera del premier sarà fatta nello spazio dedicato alle comunicazioni del presidente. All’ordine del giorno di domani, infatti, compare al primo punto la richiesta di acquisizione dei tabulati telefonici di Alfonso Papa, a seguire una domanda di autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti di Vincenzo Lo Zito per il reato di vilipendio delle Assemblee legislative e infine lo spazio destinato al commissario alla guida della giunta per le Autorizzazioni.
La lettera del premier Berlusconi, depositata a settembre dal suo avvocato Niccolò Ghedini, chiede di dichiarare inutilizzabili le intercettazioni relative al caso Ruby, in allegato numerosi documenti contenenti il testo delle intercettazioni a cui si fa riferimento proprio il presidente del Consiglio. Secondo Berlusconi sia le intercettazioni sia l’individuazione delle ‘celle’ telefoniche delle ragazze protagoniste delle feste di Arcore non si sarebbero potute disporre nè individuare senza l’autorizzazione della Giunta, essendo un parlamentare il vero obiettivo della magistratura.
Intanto, dal provvedimento con il quale il gup ieri ha disposto il rinvio a giudizio di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti emerge che ci sarebbe “un consistente materiale probatorio” contro i tre, rappresentato “non soltanto dal contenuto delle intercettazioni telefoniche – si legge nel documento – ma anche da numerose dichiarazioni testimoniali, da documentazione bancaria, dall’esito delle perquisizioni – aggiunge il gup- induce a ritenere in via astratta che le qualificazioni giuridiche dei fatti siano corrette”.
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