Torino, 26 set. (LaPresse) – “Il campionato scorso è stato il campionato con meno incidenti e meno feriti (-36% del precedente) ed abbiamo anche utilizzato meno poliziotti (-6%), così li abbiamo potuti utilizzare in altre attività”. Se il calcio italiano non sta attraversando un buon momento dal punto di vista dei risultati altrettanto non si può dire da quello della sicurezza negli stadi, almeno a sentire il ministro degli Interni, Roberto Maroni, nel corso del suo intervento a Gr Parlamento, ‘La politica nel pallone’. “La tessera del tifoso sta andando molto bene – ha spiegato il numero uno del Viminale – sono molto soddisfatto, dopo le inevitabili polemiche il programma sta andando molto bene non solo come numero di tessere ma anche come risultati”.
Secondo il ministro anche i tifosi hanno capito l’importanza e la vera natura della tessera: “Da quando è nato il programma abbiamo rilasciato oltre 800mila tessere, di cui già 50mila durante questa nuova stagione, un risultato al di là delle aspettative – ha proseguito Maroni – la gente ha capito che è un mezzo per avere qualche vantaggio ma soprattutto per avere stadi piu sicuri”. “Chi la possiede – ha spiegato Maroni – ha vantaggi dalle società, sconti su vari servizi come il coinvolgimento di alcuni gestori telefonici. Si sta sviluppando l’idea che la tessera sia una card dove l’aspetto di fidelizzazione prevale su quello sicurezza” ha concluso il ministro.
Maroni si è detto felice per la costruzione del nuovo stadio di proprietà da parte della Juventus. “E’ un modello che sto guardando con grande attenzione” ha aggiunto il ministro. Noto tifoso milanista Maroni ha confidato anche di aver detto più volte al presidente del Consiglio di fare lo stesso per il Milan: “Così si ricorderebbero per sempre di lui” perché “San Siro è sempre San Siro ma condividerlo con i cugini è una spina nel cuore”. Affascinato dal nuovo Juventus Stadium, Maroni è fiduciso per il futuro degli impianti italiani: “Penso che il pubblico italiano sia pronto per degli stadi senza barriere. Non si puo evitare che un esagitato faccia qualcosa di imprevedibile (riferendosi a Juve-Bologna e allo schiaffo a Di Vaio, ndr) ma bisogna punirlo severamente e dare l’esempio”. Da questo punto di vista il ministro ha sottolineato la bontà della politica dei Daspo: “Siamo arrivati a quota quasi 2mila ed il fatto di non andare allo stadio è la pena più dura per un tifoso”.
Il ministro ha aggiunto anche di “voler togliere tutte le gabbie e le reti dentro gli stadi entro la fine del campionato”. Occhi bene aperti infine pure sull’evoluzione dei vari scandali legati al calcioscommesse: “E’ una situazione preoccupante che stiamo seguendo con la task force che ho messo in piedi quest’estate. Le decisioni spettano alla magistratura sportiva ed a quella ordinaria ma noi le seguiamo per la parte di nostra competenza” ha concluso il titola re del Viminale.
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