Roma, 14 lug. (LaPresse) – In giunta sul caso Papa si profila un altro rinvio, questa volta è la spaccatura interna alla Lega tra ‘maroniani’ e ‘reguzzoniani’ a richiedere più tempo. Dietro quel ‘teniamo la maggioranza sulle spine’, che Umberto Bossi ha espresso ieri sera in Transatlantico alla Camera, ci sarebbero ben 49 deputati fedeli al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a favore dell’arresto del deputato del Pdl coinvolto nello scandalo P4, e 10 invece al seguito del capogruppo, Marco Reguzzoni, pronti a votare contro. Tra i reguzzoniani anche Luca Paolini e Fulvio Folegot, i due membri del Carroccio, che oggi potrebbero decidere le sorti di Alfonso Papa in giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio.
L’organismo parlamentare guidato da Pierluigi Castagnetti questa mattina dovrà votare sulla richiesta di arresto trasmessa dalla Procura di Napoli nei confronti dell’ex magistrato, ma pur scadendo domani il mandato sul caso, il Pdl sarebbe pronto a chiedere un altro rinvio. La motivazione ufficiale sarebbe quella di esaminare i nuovi documenti presentati da Papa ieri, ma in realtà i pidiellini vorrebbero preservare il Carroccio dalle conseguenze di questa lotta interna sul loro deputato indagato. In questo caso la giunta non terminerebbe la sua istruttoria e rimanderebbe all’Aula di Montecitorio, chiamata ad esprimersi il 20 luglio su Alfonso Papa, la decisione finale con voto segreto. Quest’ultimo lascerebbe liberi i deputati della Lega, e non solo, da qualsiasi vincolo di partito.
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