Napoli, 26 giu. (LaPresse) – “Finché non ci sarà il rispetto degli accordi presi, la Regione Campania abbandona i tavoli istituzionali locali e nazionali sull’emergenza rifiuti”. Lo ha detto in conferenza stampa il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, indagato per epidemia colposa nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sui rifiuti. “La Regione – ha detto – è l’unica ad aver rispettato gli accordi, ha fatto tutto quello che poteva e i cittadini devono sapere di chi sono le vere responsabilità. Non certo nostre”.
Il governatore campano non ci sta ad assumere il ruolo di caprio espiatorio nell’ambito dell’emergenza rifiuti, pur annunciando di voler chiarire la sua posizione alla magistratura “senza timore”, ma chiede che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. “Perché alcuni comuni, come ad esempio Nola e Portici – chiede Caldoro – riescono a tenere le loro strade pulite e quelli confinanti, come Ercolano e Napoli, invece non riescono?”. “I Comuni – ha detto – hanno la responsabilità di trovare sul loro territorio le condizioni per far funzionare il ciclo dei rifiuti. Affinché questo avvenga noi daremo sostegno economico, tecnico e anche politico, così da favorire i comuni nell’apertura di siti di stoccaggio e discariche, di cui hanno la competenza”. “Faccio appello – ha detto ancora Caldoro – ai sindaci di rispondere anche ai problemi di emergenza sanitaria”.
E se il governatore dà ragione al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che aveva parlato di una regia in mano alla camorra sull’emergenza rifiuti, definisce “incomprensibile” la posizione della Lega di fronte all’annuncio del governo di avere quasi pronto un piano di emergenza rifiuti per Napoli. “Quando c’è un’emergenza – ha detto Caldoro – per risolverla serve la solidarietà e l’aiuto di tutti. Non è pensabile risolvere in pochi mesi un problema che dura da 15 anni. La crisi va affrontata tutti insieme perchè è un’emergenza nazionale”.
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